Il Natale si avvicina. Il “giocattolo sospeso” di Napoli per i bambini in difficoltà a causa del Covid

Un’iniziativa che si ripete da qualche anno e che, dato il momento, è ancora più significativa

Dopo il “caffè sospeso” (uno dei capisaldi della cortesia partenopea) arriva il “giocattolo sospeso” per i bambini dei quartieri popolari falcidiati dal Covid, ma non solo. L’iniziativa dell’Amministrazione Comunale, è tornata con una nuova edizione, la quarta, quest’anno ancora più significativa dato il difficile momento socio-economico. In che cosa consiste? Molto semplice: attraverso una rete di negozi che hanno aderito al progetto, lo scorso Natale diverse famiglie hanno potuto acquistare dei giocattoli che sono stati successivamente donati a bambini di famiglie in difficoltà. Purtroppo, però, è arrivato il Coronavirus, e alcuni giocattoli, quest’anno, sono arrivati nelle mani dei bimbi cui erano destinati con un po’ di ritardo.

“La cerimonia di consegna – spiega un articolo pubblicato dal quotidiano IlMattino.itdoveva avvenire lo scorso febbraio, ma è stata rinviata a causa dell’emergenza Covid. Oggi finalmente tanti piccoli napoletani, tra i più disagiati sia per il contesto socio-economico sia per la nuova emergenza sanitaria che nei quartieri popolari ha visto un aumento dei contagi, sono tornati a sorridere grazie a quei giochi. Giochi che saranno donati anche ai bambini malati di Covid, che non hanno potuto essere presenti all’iniziativa”. Nei giorni scorsi i giocattoli sono stati consegnati ai bambini. Ma tante sono le iniziative solidali che si sono svolte in città.

L’assessore ai Giovani del Comune, Alessandra Clemente, ha spiegato che “lo scorso Natale tanti napoletani hanno acquistato e lasciato in sospeso un giocattolo presso i negozi che hanno aderito al progetto. Il Covid e il lockdown a fine febbraio hanno interrotto la distribuzione. Così ci siamo dati appuntamento dopo l’estate e oggi in massima sicurezza rispettando i protocolli siamo stati tra i bambini”. Questa iniziativa, ha detto ancora l’esponente dell’Amministrazione comunale, non significa solo “fare arrivare loro un gioco. Il diritto al gioco è anche di quelle famiglie che in questo momento vedono ancora più acuite le difficoltà e le preoccupazioni”.