Il primo passo per l’accoglienza? Amare se stessi per aprirsi agli altri

libro“Dio, a cui non mancava nulla, ha voluto che ci fossimo anche noi. All’origine di tutto c’è il Padre che genera ed accoglie il Figlio. Per questo il senso della vita è condividere”

Muove da questa considerazione Benvenuto a casa. Le ragioni dell’accoglienza,  il nuovo libro (San Paolo Editore) di Massimo Camisasca, scrittore milanese, storico di Comunione e Liberazione e, dall’inizio dell’anno, vescovo di Reggio Emilia.

Ci sono molte domande, molte riflessioni e una serie di esperienze raccontate in prima persona, attraverso brani di lettere, in questo testo dedicato all’esperienza dell’affido e dell’adozione di bambini abbandonati.

Tanti i temi che, capitolo per capitolo, vengono affrontati: l’amore come cuore di ogni cosa, la scoperta della positività, la libertà, il dialogo.

Non sempre sono storie facili: l’adozione e l’affido sono doni straordinari che però si misurano con la realtà della vita quotidiana e dei suoi problemi, cioè stanchezza, gelosie, delusioni, litigi, accanto a tenerezza, gratitudine, affetto, dedizione. Camisasca non vuole nascondere le difficoltà: lascia esprimere alle stesse famiglie la fatica e le preoccupazioni che hanno incontrato nel loro percorso. Ma vi sono raccontate anche le gioie straordinarie riservate a chi sa donarsi completamente, aprendosi a una genitorialità che è prima di tutto spirituale e affettiva.

Perché“la scoperta di essere amato è l’esperienza più importante della vita. Ed è quella che rende capaci di amare. Quando si vive la gioia di essere accolti, si diventa capaci di accogliere”.

 Non è chiudendosi in se stessi che si affrontano le crisi, spiega Camisasca. La fiducia nel futuro nasce dalla scoperta della positività della vita.

Attraverso le pagine del libro, ci si accorge di percorrere un itinerario che coinvolge e mette in discussione, prima di tutto, noi stessi.

“L’altro da accogliere sono innanzitutto io”: solo imparando ad accettare e ad amare se stessi ci si può aprire agli altri. Per questo il libro è una lettura adatta a chi è interessato ai temi dell’affido e dell’adozione,  ma anche un compagno di viaggio per chi non vuole arrendersi alle difficoltà né al pessimismo. Per chi scommette sulla vita, sull’amicizia, sulle relazioni, perché, come dice bene il capitolo conclusivo, il mondo “ha la faccia che tu hai”. Perché non provare a sorridergli più spesso?