Il problema della doppia idoneità. Il paese straniero può contestare il decreto italiano?

Gentile Ai.Bi.,

siamo una coppia che ha già ottenuto il decreto di idoneità ma nella nostra relazione psicosociale ci sono alcuni punti su cui non siamo troppo d’accordo. Abbiamo bisogno di risolvere un dubbio: una volta individuato l’ente e il paese di destinazione, sappiamo di dover preparare i documenti per il paese straniero in cui dovremo adottare. Potrebbe succedere che l’autorità preposta all’esame della documentazione possa contestare il decreto di idoneità e rifiutare di accogliere i documenti?

Vi saremmo grati per un chiarimento.

Lucia e Gianni

Carissimi,

certamente i documenti che vengono inviati nel paese straniero vengono verificati dall’autorità preposta e direi che questo accade soprattutto nei paesi del Sud America. Può succedere, ma non è per la verità, molto frequente, che la psicologa o l’assistente sociale incaricata dell’esame della documentazione possa fare richieste di approfondimento o chiarimenti.

Questo significa che il decreto di idoneità rilasciato dal tribunale italiano non viene accolta ad occhi chiusi, viene esaminata: c’è insomma una sorta di seconda idoneità.

Direi però che non è il caso di preoccuparsi eccessivamente: se vengono fatte richieste di approfondimento, queste vengono fatte e poi inviate all’autorità. Occorre avere pazienza perché in questo caso, l’unica cosa che capita, e’ che si allungano un poco i tempi.

Non allarmatevi troppo, andate avanti serenamente.

Irene Bertuzzi

Ufficio Adozioni Internazionali – Ai.Bi. – Amici dei Bambini