Il Tribunale dei Minori di Firenze calpesta i diritti dei bambini. Per la prima volta in Italia riconosciuta a una coppia gay l’adozione di due fratelli: così si creano gli orfani di stato

tribunaleA questo punto non ci resta che abolire i Tribunali per i Minorenni.  A che cosa potranno mai servire delle istituzioni che non fanno altro che calpestare quei diritti dei bambini che sarebbero invece chiamate a tutelare? Prendiamo ad esempio quanto accaduto a Firenze. Il Tribunale per i Minorenni del capoluogo toscano, con una sentenza di giovedì 9 marzo, ha riconosciuto l’adozione di due fratellini, autorizzata in Gran Bretagna, da parte di due cittadini italiani omosessuali, da anni residenti nel Regno Unito.  I giudici fiorentini hanno quindi disposto la trascrizione anche in Italia dei provvedimenti emessi da una Corte britannica, riconoscendo così a tutti gli effetti l’adozione dei due bambini da parte della coppia. E generando così, di fatto, due “orfani di Stato”. Due padri, infatti, non potranno mai sostituire la figura materna che per i due fratelli mancherà per sempre. Con la sua sentenza, quindi, il Tribunale di Firenze ha reso due bambini orfani di madre. Che dire? Complimenti davvero!

Si tratta di un caso ben diverso dalla cosiddetta stepchild adoption, che consente a un minore di essere adottato dal partner del proprio genitore biologico. In questo caso, siamo invece di fronte a un’adozione legittimante a tutti gli effetti: i due fratellini, infatti, non hanno alcun legame di sangue con entrambi i neogenitori. Con la sentenza, i bambini hanno ottenuto lo status di figli della coppia e la cittadinanza italiana.

Motivando la loro decisione, i giudici hanno spiegato che la Convenzione de L’Aja non pone limiti allo status dei genitori adottivi. Non sarebbero quindi esclusi né gay né single, purché gli aspiranti genitori adottivi siano qualificati e idonei all’adozione e la trascrizione non sia contraria all’ordine pubblico. Secondo i giudici di Firenze, nel caso in questione, si tratterebbe di “una vera e propria famiglia”. A rafforzare la motivazione della sentenza, inoltre, il Tribunale fiorentino cita anche il “superiore interesse del minore” che coinciderebbe, in questa situazione, con “il diritto di conservare lo status di figlio”. Il cui mancato riconoscimento influirebbe negativamente sull’identità personale dei minori.

Motivazioni che fanno acqua da tutte le parti. “Non bastano due padri per fare una madre, così come due mamme non fanno un padre – commenta Marco Griffini, presidente di Amici dei Bambini, da sempre impegnata nella difesa dei diritti dei minori -. Nessun giudice può inventarsi o ribaltare la natura. Un figlio adottato – continua Griffini – è un bambino che ha subito un abbandono, un trauma molto difficile da superare e con il quale dovrà fare i conti per sempre. Per quale ragione egoistica dovremmo mai privarlo della possibilità di crescere in una famiglia, con un padre e una madre? Quel bambino – spiega ancora il presidente di Ai.Bi. – crescerà con figure false: non può esistere un padre-mamma. Così si crea una confusione che non favorisce lo sviluppo, soprattutto se si tratta di un bambino abbandonato che potrebbe risentire di gravi problemi di identità, come dimostrano alcuni studi condotti all’estero”.

 

Fonti: la Repubblica, Corriere della Sera