In Francia la ricerca delle origini dei figli nati in provetta può diventare un diritto

Ma il principio delle radici biologiche vale solo per i capricci individuali. Perché con l’utero in affitto una mamma può essere cancellata…

Un disegno di legge per consentire la ricerca delle proprie origini ai figli nati con tecniche di procreazione assistita. È stato presentato in Francia. L’idea di base è che, in questa tecnica riproduttiva, uno o due gameti possano non appartenere alla coppia che vi ricorre, per problemi di sterilità, e questo potrebbe generare nel bambino la volontà di conoscere l’origine dei propri geni.

Scelta curiosa, questa, perché, se da un lato nascono, anche in Italia, comitati e gruppi di pressione che si battono per il riconoscimento del valore del “sangue”, d’altro canto si assiste anche a una ricorrente richiesta di annullare la verità fisica e psicologica, nell’ottica di una parificazione dei genitori biologici con quelli che ottengono il figlio con la vergognosa pratica dell’utero in affitto, tanto che la barbara forma di mercato della vita umana che questa sottintende viene spesso sottaciuta quando non promossa come un diritto, come una forma di emancipazione.

Un esempio? In Nigeria, lo riporta il quotidiano Il Tempo, “è stata scoperta una fabbrica di neonati in cui erano prigioniere venti madri surrogate. Era già stata sgominata un anno fa una banda di criminali che aveva costretto donne alla maternità e vendeva i loro 160 bambini al prezzo di 1400 euro se di sesso maschile e 820 se invece si trattava di una femmina. Lo stesso prezzo che si paga per un cucciolo di Labrador o di Pastore Tedesco in un allevamento in cui almeno rilasciano un pedigree riportante l’elenco completo degli ascendenti paterni e materni dell’animale. Una certificazione che obbliga l’allevatore a certe regole fondamentali a garanzia della salute della fattrice e dei cuccioli che produrrà”.

1.400 euro. Tanto vale una vita sul mercato dei bambini. Viviamo in un tempo che consente queste assurdità, che consente che i diritti dei più deboli tra gli esseri viventi siano calpestati in nome dei capricci degli adulti. Anzi, che consente che il capriccio, in generale, sia elevato a diritto, a libertà incontestabile. Ma la libertà inizia dove finisce quella altrui. Soprattutto dove finisce quella di chi, della nostra società, rappresenta il futuro. I bambini.