Un figlio a tutti i costi: diventare mamma a 63 anni

Desta scalpore la decisione di una donna di diventare madre a tutti i costi all’età di 63 anni, attraverso la procreazione assistita. Tra etica e medicina, i dubbi sulla scelta di avere un figlio/nipote

Una storia che sfida i limiti dell’età, della medicina e che mette in campo questioni etiche: una donna di 63 anni è diventata la mamma più anziana d’Italia, dando alla luce un bambino prematuro di quasi 2 chili.
Questo evento è avvenuto all’ospedale Versilia di Lido di Camaiore, in provincia di Lucca, dove il piccolo è nato tramite cesareo d’urgenza.

Il trattamento in Ucraina

La donna, che vive con la madre ultranovantenne, si è sottoposta a un trattamento di fecondazione in vitro in una clinica di Kiev, in Ucraina, dove non esistono limiti di età per la fecondazione eterologa.
Il ginecologo Andrea Marsili ha raccontato al Corriere della Sera che la paziente aveva già tentato la procedura nel 2022, ma aveva subìto un aborto spontaneo alla quattordicesima settimana di gravidanza.
Nonostante le difficoltà, la signora ha deciso di organizzare un nuovo viaggio, in autonomia, per inseguire il personale desiderio di avere un figlio, disponibile anche a spendere le cifre che, in genere, vengono richieste in Ucraina per queste procedure: intorno ai 15mila euro, spese di viaggio escluse.

Che cosa dice la legge italiana

In Italia, la legge 40 regolamenta l’accesso alla procreazione medicalmente assistita, riservandola a coppie sterili o infertili maggiorenni, di sesso diverso, coniugate o conviventi, in età potenzialmente fertile. La domanda che non è dato sapere se la signora si sia posta è sull’aver pensato che, quando il figlio diventerà maggiorenne, lei sarà sulla soglia degli 80 anni. Un’età più da nonna o bisnonna. almeno per quanto siamo da sempre abituati a ritenere.