In Friuli Venezia Giulia l’adozione a distanza è una spesa di rappresentanza per il Pd

consiglio regionale FVG 200Sensibili al dramma dell’abbandono. Ma con i soldi dei cittadini. E’ successo nel Friuli Venezia Giulia ai consiglieri regionali del Pd. Tra le spese ‘pazze’ che sono state pubblicate da La stampa, in un articolo del 15 gennaio 2014, ci sono le salsicce di Norimberga, pagate in Lombardia da un legista; una confezione di gorgonzola piccante di un esponente del Pdl piemontese; ma anche soldi dati per beneficenza in Friuli.

Qualche anno fa il gruppo regionale del Pd ha presentato richiesta di rimborso spese per 113 euro  destinate a un progetto di adozione a distanza. Un utilizzo di soldi pubblici che la Corte dei Conti  ha contestato e che ora sono oggetto d’indagine da parte della Procura della Repubblica di Trieste.

Non era la prima volta, ci tengono a precisare le persone coinvolte. Quando il Pd non esisteva ancora, il gruppo consiliare degli allora Ds (Democratici di sinistra), aveva finanziato la medesima associazione di suore di Udine. Erano tre-quattro anni che questa prassi era in piedi.

Gli attuali esponenti del gruppo regionale Pd, raggiunti al telefono, prendono le distanze dall’ episodio contestato che risale al 2011, quando il gruppo regionale era guidato da Gianfranco Moretton.  Il quale insiste sulla bontà dell’operazione. Spiega l’ex capogruppo: «Noi abbiamo dato un contributo a un’associazione della curia vescovile della diocesi di Udine, la quale ha scelto poi l’adozione a distanza. Alla fine archivieranno questa questione, perché ha del paradossale. A quanto mi consta, non era vietato farlo, rispetto alle finalità previste per i contributi ai gruppi consiliari». Perché appunto il gruppo consiliare del Pd,  lo aveva ascritto tra i costi di rappresentanza del gruppo. Moretton insiste su due dati: «Primo. Soldi pubblici non è detto che non possano essere utilizzati per un’azione meritoria come questa. Secondo. Questi soldi pubblici sono stati dati a un’associazione privata, com’è il gruppo consiliare, che ha deciso di investire questi soldi per rappresentanza all’esterno».

A fargli notare che la destinazione era nobile, ma sarebbe stato meglio che i consiglieri regionali l’avessero finanziata magari autotassandosi, Moretton obietta: «Personalmente io sostengo anche un’altra adozione a distanza. Ma questo che c’entra?».

Fonte La Stampa