In Italia 50 culle per la vita: un nuovo ‘inizio’ per i bambini abbandonati

culla per la vita 1Sono ispirate alle ruote degli esposti e salvano la vita dei neonati altrimenti destinati al cassonetto (come testimoniano purtroppo recenti fatti di cronaca). Sono le culle per la vita, 50 in Italia e presto 51 con quella della Family house di Ai.Bi., Amici dei Bambini.

Il 1° gennaio a Firenze, nella culla per la vita dell’ospedale di Careggi, è stata salvata Daniela, prematura ma viva e sana: la terza bimba (dopo Stefano nel 2007 e Mario nel 2012) salvata da queste strutture hi-tech termiche.

La prima ruota in Italia fu all’ospedale di Santo Spirito in Sassi a Roma grazie a Papa Innocenzo III. Per l’uso-abuso che se ne fece, nel 1923 le ruote furono ufficialmente soppresse. Ha senso oggi la culla? «È una presenza muta di un popolo accogliente per prevenire aborti e abbandoni – dice Rosa Rao, responsabile delle Culle per la Vita del Movimento per la Vita–. In ogni culla è inserito il nostro numero verde (800813000) grazie al quale si aiutano le donne». Insieme alla culla viene sempre pubblicizzata anche la possibilità del parto in anonimato per la donna.

La prima culla dell’epoca moderna fu lanciata nel 1992 da Giuseppe Garrone presidente del Mpv di Casale Monferrato, seguìto da altri Movimenti locali ma il boom delle culle termiche è nel 2007.
Ma in Italia manca ancora una diffusa divulgazione e sensibilizzazione sul tema.

“Si fanno campagne a tappeto contro l’abbandono dei cani – continua Rao -, se si lanciassero anche contro l’abbandono dei bambini quanti ne salveremmo!».

Intanto nel resto d’Europa, gli altri Paesi sono molto organizzati. In Polonia c’è una Finestra per la vita in ogni diocesi. In Giappone la Culla della cicogna, aperta nel 2007 all’ospedale Jikei di Kumamoto City, in meno di un anno ha salvato 13 bambini. In Germania Babyklappe, anche in Svizzera sono stati salvati vari neonati. Poi Repubblica Ceca, (Babybox), ma anche Ungheria, Belgio, Slovacchia, Croazia e Corea si sono attrezzati. In Romania e in Austria sono stati salvati 4mila neonati. In Russia vengono abbandonati circa 800mila bambini, per questo gli ospedali pediatrici si sono dotati di “scatole” moderne per bebè.
L’ elenco delle culle per la vita è consultabile su www.mpv.org  ma presto vedrà la luce anche quella di Ai.Bi. Come
previsto, infatti, dal progetto della Family House, i cui lavori di ristrutturazione sono arrivati al traguardo. Nella “Clinica per la cura dell’abbandono” (la prima nel suo genere in Italia) sarà infatti realizzata la “culla termica”: un “pronto soccorso” per salvare i neonati dal cassonetto e per prevenire l’aborto, oltre alle due comunità mamma-bambino, l’appartamento di semi-autonomia per le mamme in uscita dalla Comunità Mamma – Bambino, una foresteria, un consultorio Familiare e un Centro di Formazione ad Alta Specializzazione dove  si svolgeranno incontri formativi a vari livelli con le famiglie che si vogliono dedicare all’accoglienza (famiglie adottive e affidatarie); gli esperti di Ai.Bi. si metteranno a disposizione anche degli operatori del settore per consulti e formazioni specifiche su come superare il male dell’abbandono.

Fonte: www.avvenire.it