In ricordo di Ahmad, giovane fornaio di Binnish e nostro “compagno d’avventura”

ricordo fornaio binnishIl suo nome era Ahmad e aveva ventidue anni: era uno degli addetti alla macchina impastatrice presso il forno di Amici dei Bambini a Binnish, nel nord della Siria. Ad agosto aveva deciso di recarsi per qualche giorno a Idlib per visitare alcuni parenti e da lì non ha più fatto ritorno: un bombardamento se l’è portato via per sempre, strappandolo all’abbraccio di familiari, amici e colleghi.

Ahmad era un ragazzo normale, con i suoi desideri e le sue aspirazioni, che cercava di sopravvivere in un contesto complesso e drammatico. Come molti siriani che hanno scelto di rimanere nel proprio paese, a dispetto della crisi, non si era arreso alle violenze, alle miserie, alla paura.

Chissà quante volte era scampato agli attacchi che colpiscono con frequenza Binnish; il destino ha voluto che rimanesse vittima di un bombardamento lontano da casa sua. Sempre che possiamo definire “destino” quel garbuglio infame di volontà, strategie e interessi contrapposti che hanno trasformato la Siria in una specie di grosso campo minato in cui nessuno è al sicuro.

Era un giovane pacato e dai modi gentili, Ahmad, così lo descrivono i colleghi di Syrian Children Relief; aveva cominciato a lavorare per il nostro forno di Binnish solo alcuni mesi fa e si dava da fare. Me lo vedo, a svuotare sacchi di farina nell’impastatrice e fare battute con i colleghi più anziani ed esperti di lui.

Quello di Ahmad non è il dramma isolato di un ragazzo, ma di dieci, cento, mille altri ragazzi siriani che – come lui – hanno subito analoga sorte. Prendete il dolore e lo scandalo che scaturiscono da ogni singola perdita umana, moltiplicatelo per ciascuna di queste vittime innocenti e forse vi avvicinerete a percepire in cosa consista veramente questo conflitto.

Non ho avuto il piacere di conoscerlo personalmente, Ahmad, ma in fondo è come se lo avessi fatto. Perché – ciascuno a modo suo, secondo i propri mezzi – abbiamo condiviso entrambi la stessa avventura: insieme abbiamo contribuito a restituire un po’ di speranza alla comunità di Binnish, realizzando un’iniziativa che si è rivelata di importanza fondamentale per centinaia di famiglie vulnerabili della zona.

Una cosa la possiamo dire con certezza, al di fuori di ogni vuota retorica: il suo non è stato un sacrificio vano. Perché buona parte del pane che Ai.Bi. ha distribuito alla popolazione negli scorsi mesi, in fondo, profumava anche un po’ del suo lavoro, della sua dedizione, del suo coraggio.

Ad Ahmad e alla sua famiglia vanno le nostre preghiere e la nostra gratitudine.

 

Luigi Mariani
Country coordinator di Ai.Bi. in Siria

 

Ai.Bi. ha lanciato la prima campagna di Sostegno a Distanza per aiutare le famiglie siriane a restare nel proprio paese e continuare a crescere i propri figli in condizioni dignitose, nonostante la grave crisi. Cibo, salute, scuola, casa, gioco: queste le cinque aree d’intervento. Per avere maggiori informazioni sull’iniziativa e per dare il tuo contributo, visita il sito dedicato.