ISS: “Trasparenza dell’adozione internazionale: l’Italia è l’unico Paese europeo che non pubblica i dati”. Lettera di richiamo del Permanent Bureau

caiMentre il mondo dell’adozione internazionale va avanti, cercando occasioni di confronto e strategie di uscita dalla crisi globale, l’Italia resta indietro. Così, mentre ha fatto il suo ingresso il 2016, il nostro Paese sta ancora aspettando i dati ufficiali sulle adozioni internazionali realizzate nel 2014. Non avendo ancora pubblicato il report statistico relativo ormai a due anni fa, l’Italia viene palesemente meno alle raccomandazioni del Permanent Bureau de L’Aja e agli obblighi di trasparenza.

Le mancanze del nostro Paese sono state messe in evidenza anche dal recente rapporto sulle adozioni internazionali del 2014 redatto dall’International Social Service. Quest’ultimo è un’organizzazione non governativa con sede a Ginevra che si occupa di adozione e tutela dei bambini fuori dal loro Paese. Nel suo rapporto, l’ISS rileva come l’Italia sia l’unico Paese a non aver ancora comunicato al Permanent Bureau de L’Aja i dati relativi al 2014. Una mancanza particolarmente grave, anche alla luce del fatto che il nostro è storicamente il secondo Paese più accogliente del mondo per quanto riguarda l’adozione internazionale. L’assenza delle informazioni relative all’Italia, quindi, finisce per falsare completamente il quadro generale.

Nel rapporto 2014 dell’Iss, dunque, alla casella “Italia” compare un desolante “dati non pervenuti”. Il che è valso al nostro Paese un richiamo ufficiale da parte del Permanent Bureau che si occupa di monitorare il rispetto della Convenzione de L’Aja del 29 maggio 1993.

Dalla città olandese, si sottolinea infatti che “gli ultimi incontri delle Commissioni Speciali (del Permanent Bureau, ndr) hanno sottolineato l’importanza per gli Stati di sottoporre statistiche generali su base annua al Permanent Bureau” e che quest’ultimo “sarebbe grato se gli Stati completassero l’aggiornamento” delle statistiche “per gli anni dal 2010 al 2014 incluso”. Chiaro quindi il riferimento all’Italia, unico dei Paesi storicamente più importanti per l’adozione internazionale a non aver ancora fornito a L’Aja i dati del 2014. Venendo meno, quindi, a quanto prescritto dagli articoli 48 e 49 del documento di “Conclusioni e raccomandazioni adottate dal Quarto incontro della Commissione Speciale per la Convenzione de L’Aja sull’adozione internazionale del 1993”. Nei due articoli si ricorda infatti che tutti gli Stati che non hanno ancora provveduto a fornire le statistiche nazionali relative al 2014 sono fortemente incoraggiati a farlo “il più presto possibile” e che i Paesi sono tenuti a “sottoporre le statistiche sull’adozione internazionale al Permanent Bureau”.

Quanto si dovrà ancora aspettare per vedere l’Italia assolvere finalmente ai suoi obblighi di trasparenza?