Italia. Fame di mamma: un acchiappasogni per proteggere i “nostri” bambini dai brutti ricordi

Proprio come delle moderne “Donne Ragno”, anche gli operatori delle comunità di Ai.Bi. provano a tessere ogni giorno, una rete sottile, che possa intrappolare tutto il male che i bimbi ospiti delle Case-Famiglia hanno vissuto. Aiutali con un’Adozione a Distanza

Perché non facciamo un lavoretto di squadra?

Così chiede uno dei nostri bambini della Casa – Famiglia di Ai.Bi., agli altri mentre giocano nel parco.

Tutti i bimbi annuiscono d’accordo e insieme, in allegra sintonia, si mettono a raccogliere le foglie colorate dall’autunno e i rametti sparsi tra i fili d’erba. Poi, chiedono uno spago: hanno in mente di costruire un oggetto molto speciale…

Si mettono subito al lavoro. I più grandi aiutano i più piccoli a legare ben saldi assieme tutti qui legnetti. I bambini sono molto contenti, perché il lavoro di squadra sta funzionando bene e hanno prodotto una ragnatela di meravigliose foglie colorate che dal giallo e dall’arancio virano fino ad arrivare al marroncino raccontando la magia della stagione autunnale, anche se la scoperta più bella è stata la collaborazione nel creare qualcosa insieme…

Una ragnatela di foglie colorate per acchiappare i brutti sogni e regalare speranza

Guardando quella ragnatela colorata, realizzata da “nostri” fantastici bambini, ci viene in mente che assomiglia proprio ad un acchiappasogni, un oggetto utilizzato nelle tribù del nord America per proteggere le persone care da pensieri negativi.

Una delle tante storie che circondano l’aura mistica ed enigmatica dell’acchiappasogni è la fiaba della Donna Ragno. Secondo l’antica cultura Ojibwe, la Donna Ragno vegliava con dolcezza e attenzione sulla vita delle persone, affacciandosi alle finestre ed entrando nelle case, con una predilezione particolare per le culle e le stanze dei neonati. Questa creatura favolosa e gentile tesseva ampie ragnatele sottili in grado di catturare il male durante la notte e farlo svanire alle prime luci del giorno. Ispirate dai nobili compiti della Donna Ragno, le madri e le nonne della tribù Ojibwe realizzavano così gli acchiappasogni per proteggere i bambini da possibili disagi, incubi e pensieri negativi.

Proprio come delle moderne “Donne Ragno”, anche gli operatori della Casa – Famiglia di Ai.Bi. provano a tessere ogni giorno, una rete sottile, che possa intrappolare tutto il male che i bimbi ospiti hanno vissuto, per permettere loro di costruire ali forti per poi, un giorno, spiccare il volo. Siamo certi che ci riusciranno, perché come ci insegnano proprio i nostri bambini: “l’unione fa la forza”!

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Casa, cura, protezione, ascolto, comprensione, supporto, fiducia: di questo hanno bisogno i bambini, gli adolescenti fuori famiglia e le mamme che, rese fragili da maltrattamenti, malattie, povertà, rischiano di abbandonare i loro figli.

È questo quello che Ai.Bi. con i suoi operatori assicura ogni giorno ai bimbi ospiti delle Comunità Familiari: Padre Mario, una casa vera e propria, nella quale una mamma e un papà accolgono fino a un massimo di sei bambini provenienti da famiglie che non possono, temporaneamente, prendersi cura di loro e AsteroideB612, una piccola comunità che accoglie fino a tre minori in difficoltà familiare, in cui una famiglia si rende disponibile ad accudirli e crescerli per il breve periodo necessario.

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