Italia. “Se non sei stata una figlia, puoi essere una mamma?” Ecco come si impara il mestiere più difficile del mondo

mamma e bambino in braccioCari lettori,

oggi vogliamo riflettere con voi su un tema a noi molto caro e che in questi giorni risulta essere molto caldo per molti di noi.

Essere mamma è il mestiere più difficile del mondo. Questo è risaputo e lo dice fin troppo spesso. Essere madri vuol dire moltissime cose e racchiude un’infinità di emozioni, sentimenti, esperienze e vissuti che sono molto difficili da descrivere e spiegare. Essere mamma è il dono più grande al mondo, ma implica anche delle responsabilità davvero grandi. Per questo a volte fa paura e in certi momenti una donna si sente troppo piccola e indifesa davanti a tanto impegno.

Anche per questo esistono associazioni, come la nostra, che nascono con l’intento di aiutare le donne più in difficoltà in questo lavoro così complesso e faticoso. Sentirsi accompagnate e soprattutto non essere sole è già un aiuto e una partenza importante per ogni mamma.

Da noi sono passate moltissime mamme con i loro bambini. Ognuna con storie diverse e difficoltà proprie, ma ognuna di loro ha scoperto in modi diversi la bellezza e la grandezza di essere mamme. Non per tutte il percorso è stato facile e non per tutte il risultato finale è stato positivo. Questo è proprio dovuto al fatto che essere madri è un mestiere difficile, complicato e che non è facile imparare.

Non è facile imparare soprattutto se nella vita di una donna non c’è stata una guida, un esempio forte e chiaro di cosa sia una mamma.

Già, perché una madre è prima di tutto una figlia e ha avuto l’esperienza di maternità guardando e vivendo con la propria madre. Quando una donna diventa mamma a sua volta, la cosa più normale è andare a riprendere tutte quelle esperienze, tutti i vissuti, tutte le emozioni e i sentimenti, tutti gli sguardi e i gesti che sono stati vissuti anni prima con la propria madre. È un meccanismo naturale e quasi obbligato. Anche quei gesti che da bambina non ti piacevano o ti facevano pensare che la mamma sbagliava, una volta che si è madri tornano in automatico, perché fanno parte di te, del tuo essere, del tuo bagaglio esperienziale. La propria madre è la prima ad insegnare ad essere madre. Che grande compito e che grande responsabilità!

Ma il problema è quando una donna non ha avuto questa scuola così importante e vitale, quando cioè la propria madre non è stata presente o lo è stata, ma con le sue grandi difficoltà e limitatezze. In quel caso la neo mamma deve imparare a guardare e crescere i propri figli con un grande buco dietro di sé.

È necessario prendere tutti gli insegnamenti e i consigli dalle persone che si offrono di aiutare ed è necessario non rimanere mai da sole. È necessario saper fare un grande lavoro dentro di sé e fidarsi di quelle persone che la vita ti mette a fianco. Anche questo è il nostro lavoro, come lo è per tutte quelle persone che aiutano donne in difficoltà. Non salviamo le vite e non sempre possiamo regalare un finale come si vorrebbe, e non è la nostra missione. Quello che ci preme di più è voler bene a queste donne e fare vivere un’esperienza in cui sentirsi accompagnate e non vivere una missione così importante da sole e senza strumenti.

Essere mamma è il lavoro più difficile al mondo, ma è anche il dono più grande che la vita possa fare ad una donna. È il regalo e l’esperienza che lascia senza fiato, che ti rilancia a vivere una vita non più per sé, ma per un’altra vita.

Tutto questo è stato possibile grazie a “Fame di Mamma” la campagna di Amici dei Bambini per dire basta all’abbandono in Italia. La Campagna va a sostenere tutti i progetti d’accoglienza di Ai.Bi. Amici dei Bambini sul territorio Italiano, tra cui la Family House, la prima “clinica italiana contro l’abbandono”. Casa, cura, protezione, ascolto, comprensione, supporto, fiducia: di questo hanno bisogno le donne che, rese fragili da maltrattamenti, malattie, povertà, rischiano di abbandonare i loro figli.

Visita la pagina dedicata alla campagna e scoprirai tanti modi per aiutare le nostre mamme  in difficoltà.