Italia uber alles. L’economia del nostro Paese cresce più di Germania, Francia e Usa

La crescita da record dell’economia italiana regala buone notizie per le famiglie italiane, una possibile “compensazione” per gli enormi sacrifici fatti in questi due anni

Le stime preliminari lo avevano anticipato nei giorni scorsi; ora arriva la certificazione dell’Istat: l’economia italiana è cresciuta nel secondo trimestre del 2,7% rispetto al trimestre precedente e ha fatto segnare un + 17,3% in confronto allo stesso periodo dello scorso anno, segnato dalla pandemia.

La crescita del Pil Italia seconda sola a quella del Regno Unito

Si tratta del secondo migliore risultato tra i Paesi Ocse, dietro al solo Regno Unito e davanti a Germania (+1,6%) e Francia (+ 0,9%). L’Italia supera anche gli USA, che nel trimestre da aprile a giugno ha fatto registrare un +1,6%.
A trainare la crescita sono state le famiglie, con un aumento dei consumi del 3,4%, e l’andamento delle componenti interne di consumi e investimenti, che si sono aggiunte alla ripartenza già certificata delle imprese. Come sottolineato a la Repubblica da Loredana Federico, economista di Unicredit, “Servizi e consumi privati si sono aggiunti agli investimenti nei trainare la ripresa”, ma, in prospettiva, sono proprio le famiglie quelle chiamate a garantire la continuità della ripartenza: se il Pil, infatti, è 4 punti al di sotto della soglia pre-Covid, le spese delle famiglie devono recuperare 6 punti percentuali. “Ci sono le condizioni perché abbiano dato una forte spinta anche nel terzo trimestre – continua la sua analisi Loredana Federico – osservando i dati sugli spostamenti, mentre l’attività delle industrie si assestava».

Bene la crescita del Pil Italia, ma preoccupano Covid, materie prime e inflazione

Se i dati dell’estate promettono una crescita ulteriore, a pesare sul futuro c’è però l’incognita Covid e variante Delta, con l’aumento dei contagi già in atto in tutto il mondo e la paura che l’autunno – inverno possa peggiorare la situazione. Ma a gettare un’ombra sulla crescita sono anche la scarsità delle materie prime e il loro aumento di prezzo, così come l’inflazione, salita al +2,1% su base annua, come non si vedeva dal 2013. In particolare, l’energia fa segnare aumenti intorno al 20%, ma anche i beni alimentari, per la cura della casa e della persona crescono, promettendo maggiori spese per le famiglie.
Proprio quelle famiglie che, comunque, si aggrappano ai dati positivi dell’economia e a quei valori di crescita positivi che, finalmente, aprono spiragli positivi anche a lungo termine.