Jobs Act: conciliazione Vita e Lavoro per rafforzare la presenza femminile nel mondo del lavoro

Parere favorevole con osservazioni anche dalla XI° Commissione della Camera dei deputati, per lo schema di decreto legislativo recante misure di conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro, in attuazione dell’articolo 1, commi 8 e 9, della legge 10 dicembre 2014, n. 183 (Atto n. 157).

La XI Commissione, della Camera dei deputati, ha esaminato il 14 maggio 2015 lo schema di decreto legislativo recante misure di conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro, in attuazione dell’articolo 1, commi 8 e 9, della legge 10 dicembre 2014, n. 183 (Atto n. 157) esprimendo il parere favorevole.
Il provvedimento introduce delle misure mirate in tema di conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro al fine di intervenire nei settori socialmente più “sensibili”, e di superare, quindi, delicate questioni interpretative ed applicative. Lo stesso viene considerato come l’avvio di un percorso di rafforzamento delle misure volte a sostenere la partecipazione femminile al mercato del lavoro e a favorire l’equilibrio tra il lavoro e la vita privata.

Non sono mancate le osservazioni, in particolare:
– sull’esigenza di individuare celermente le risorse destinate al riconoscimento dei benefici di cui al presente provvedimento anche a decorrere dall’anno 2016 e con riferimento alle giornate di astensione riconosciute a decorrere dal medesimo anno;
– sull’opportunità di dare tempestiva attuazione ai principi e criteri di delega relative, rispettivamente all’introduzione di un credito di imposta per incentivare il lavoro femminile e al riconoscimento della possibilità di cedere, fra lavoratori dipendenti dello stesso datore di lavoro, tutti o parte dei giorni di riposo aggiuntivi spettanti in base al contratto collettivo nazionale in favore del lavoratore genitore di figlio minore che necessita di presenza fisica e cure costanti per le particolari condizioni di salute;
– sull’opportunità di disporre in questo provvedimento o, al più tardi, entro l’avvio dell’anno 2016, l’estensione delle misure volte a promuovere la condivisione dei compiti di cura dei figli all’interno della coppia e a favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, riferite all’obbligo per il padre lavoratore dipendente di astenersi dal lavoro per un periodo di un giorno, entro i cinque mesi dalla nascita del figlio, nonché alla concessione alla madre lavoratrice, al termine del periodo di congedo di maternità, in alternativa al congedo parentale, di voucher finalizzati all’acquisto di servizi di baby-sitting ovvero a fare fronte agli oneri della rete pubblica dei servizi per l’infanzia o dei servizi privati accreditati, verificando in tale contesto l’opportunità di estendere, almeno fino a tre giorni, il periodo di astensione obbligatoria del padre lavoratore dipendente;
– sull’opportunità di estendere forme flessibili e semplificate della prestazione lavorativa a distanza non rientranti nella nozione di telelavoro (cosiddetto «smart working»).

Fonte: www.ipsoa.it