Il Kosovo riapre le porte all’adozione internazionale: due bambine di 2 e 4 anni accolte a Salerno e Messina. La panoramica “europea” di Ai.Bi.: 220 piccoli adottati dal 2012

kosovo-2Hanno poco più di 6 anni in due, ma sono già il simbolo della ripresa delle adozioni internazionali in Kosovo, da quando, nel 2015, Amici dei Bambini ha ripreso ad adottare nel Paese balcanico. Infatti, nell’ultimo fine settimana hanno fatto il loro ingresso nel nostro Paese due bambine, figlie di altrettante coppie seguite rispettivamente dalle sedi Ai.Bi. di Salerno e di Messina.

In Campania è arrivata la più piccola, di due anni e mezzo. La più grande, di quasi 4 anni, è giunta invece nella città dello Stretto. Per i rispettivi genitori rappresentano la più grande gioia dal giorno in cui si sono uniti in matrimonio: per entrambe le coppie, infatti, si tratta della prima adozione e del primo figlio in assoluto.

Prosegue quindi il trend positivo che vede una ripresa delle adozioni internazionali di Ai.Bi. in Kosovo. Dopo una breve interruzione nel 2014, infatti, Amici dei Bambini ha ricominciato nel 2015 a ridare una famiglia ai piccoli kosovari: 2 in quell’anno – una femminuccia di 6 anni accolta da una coppia seguita dalla sede Ai.Bi. di Barletta e un maschietto di 4 anni adottato da una famiglia della provincia di Pisa – a cui si è aggiunta un’altra bambina di 4 anni accolta sempre in Puglia.

La legge di Pristina in materia di adozioni internazionali prevede che le aspiranti coppie adottive dei piccoli kosovari siano sposate da almeno 3 anni e che i coniugi abbiano l’uno almeno 25 anni e l’altro almeno 21. La differenza massima di età tra l’adottato e i suoi genitori deve essere compresa tra 18 e 50 anni. Per portare a termine l’iter adottivo, il Kosovo chiede alle coppie adottive un solo periodo di permanenza nel suo territorio: il viaggio può durare dai 40 ai 90 giorni circa, a seconda delle indicazioni che vengono date dall’autorità giudiziaria durante l’udienza. Ma tale previsione non è tassativa: la stessa autorità giudiziaria può facilitare il percorso, accordando il permesso di suddividere il viaggio in due periodi di 30-40 giorni ciascuno. Nel post-adozione, infine, il Kosovo chiede una relazione psico-sociale, corredata di foto, ogni 6 mesi per il primo anno successivo all’ingresso in Italia del minore.

I Balcani sono un’area in cui Ai.Bi. è particolarmente attiva per le adozioni internazionali. Autorizzata in Albania, Bosnia Erzegovina, Serbia e Bulgaria, oltre allo stesso Kosovo, dal 2012, Ai.Bi. ha ridato una famiglia a 108 minori.

Allargando lo sguardo all’intera Europa, ricordiamo che Ai.Bi. è autorizzata a operare anche in Romania, Moldova, Ucraina, Lettonia e Federazione Russa. Nel complesso, dal 2012, sono ben 220 i bambini provenienti da questi Paesi che hanno trovato una nuova famiglia in Italia grazie ad Ai.Bi.