Kosovo, la storia si scrive anche con i piedi… in un campo di calcio

KOSOVO VS HAITIContro Haiti è finita 0-0. Per la prima rete della storia ci sarà tempo, intanto il Kosovo festeggia la prima partita ufficiale della propria Nazionale di calcio. Un vero e proprio evento per il piccolo Stato balcanico, che sei anni fa ha proclamato unilateralmente l’indipendenza dalla Serbia.

Un vero e proprio evento verso l’ affermazione della piena sovranità statale, reso possibile con il via libera dato il 12 febbraio scorso dalla Fifa. Anche se il Kosovo non fa ancora parte né della Fifa né delle Nazioni Unite.

Il Kosovo è stato riconosciuto da 23 stati europei su 28 e da 108 Paesi rappresentanti dell’Onu su un totale di 193. Tra i Paesi che non lo riconoscono compaiono la Serbia, la Russia e la Cina. Al momento la Nazionale kosovara potrà giocare per ora solo amichevoli, ma non con le nazionali degli altri Paesi della ex Jugoslavia, e senza mostrare simboli nazionali- né la bandiera né l’inno nazionale.

Pienone allo stadio  Per la sfida con Haiti, nello stadio Adem Jashari di Kosovska Mitrovica si sono radunate 17mila persone. Tra loro c’erano anche il presidente del Kosovo, Atifete Jahjaga, e il premier Hashim Thaci. Prima del fischio d’inizio le autorità hanno salutato in campo uno a uno i giocatori di entrambe le Nazionali. Poi è stato dato il via ai fuochi d’artificio con i colori della bandiera nazionale del Kosovo (blu e giallo), mentre il cantante Liridon Sadriu intonava “Io tuo figlio, Kosovo“, famoso motivo patriottico. Come prescritto dalla Fifa, non è stato invece intonato l’inno nazionale kosovaro né è stata esposta la bandiera del Kosovo.