La mia adozione “miracolosa”: Stella, bimba di 9 anni, sfiduciata dalla vita

“Certo che oggi per adottare ci vuole davvero fegato”. Non dimenticherò mai la risposta della mia miglior amica: “No -replicò- ci vuole cuore”. “Aveva detto tutto”.

Papa Francesco in Amoris Laetitia osserva: “L’adozione è una via per realizzare la maternità e la paternità in un modo molto generoso, e desidero incoraggiare quanti non possono avere figli ad allargare e aprire il loro amore coniugale per accogliere coloro che sono privi di un adeguato contesto familiare. Non si pentiranno mai di essere stati generosi. Adottare è l’atto d’amore di donare una famiglia a chi non l’ha […] Coloro che affrontano la sfida di adottare e accolgono una persona in modo incondizionato e gratuito, diventano mediazione dell’amore di Dio che afferma: “Anche se tua madre ti dimenticasse, io invece non ti dimenticherò mai”.

Un atto di generosità di cui non si è mai pentita sicuramente Susanna Petruni, famosa giornalista Rai, che all’incirca 10 anni fa, all’apice della carriera, ha deciso di allargare la famiglia per poi adottare Stella, la sua figlia adorata, che su Famiglia Cristiana definisce “una sfida continua, una gioiosa complicazione della vita, ma che l’ha riempita di senso e felicità”.

Susanna Petruni ha deciso di raccontare la sua esperienza in un libro “Volevo una mamma bionda” (edizioni Piemme). A parlarne, raccogliendo una bella intervista all’autrice è la famosa rivista cattolica.

Il primo ’incontro della giornalista con sua figlia Stella è avvenuto nel 2015. Un giudice del tribunale dei minori racconta a Susanna di una struttura, una casa-famiglia che si prende cura dei bambini abbandonati e vittime di violenza. In quella casa si trovava Stella, una bimba rom di 9 anni, dal passato non facile e tanto sfiduciata dalla vita e dalle prospettive del suo futuro.

Per l’adozione ci vuole cuore!

Susanna era già da un po’ che pensava all’adozione. Un desiderio che, inizialmente, non aveva il coraggio di confessare neanche a se stessa. Poi, durante una festa, una collega commentò: “Certo che oggi per adottare ci vuole davvero fegato”Non dimenticherò mai la risposta della mia miglior amica -ricorda la giornalista su Famiglia Cristiana: “No, replicò, ci vuole cuore: Aveva detto tutto”.

Adozione tra difficoltà e gioia

Il cammino verso la realizzazione del desiderio di famiglia di Susanna Petruni e di suo marito Massimo è stata una strada lastricata di difficoltà e di amarezza prima di vedere, finalmente la luce. Prima di Stella, la coppia aveva tentato la strada dell’adozione internazionale, rimanendo purtroppo truffati da un Ente.

Ma quando pensi che la sconfitta sia già scritta – osserva la mamma adottiva di Stella – ecco che qualcosa, vogliamo chiamarla Provvidenza, si mette sulla tua strada. Ho sperimentato che la possibilità di trasformare in bene vicende che sono segnate dal male è davvero possibile”.

Stella: un’adozione miracolosa

Ed in effetti Susanna definisce l’adozione di Stella “miracolosa”, seppure contrastata. “L’incrocio determinante con il magistrato – ricorda- accadde pochi giorni dopo aver incontrato papa Francesco, al rientro da un viaggio a Medjugorje, e ciò non può essere solo un caso”.

Tra Susanna e Stella il feeling scatta subito, sin dal primo momento del loro incontro in casa-famiglia. Stella voleva una mamma bionda (da qui il titolo del libro) proprio come la sua mamma adottiva… “In realtà – racconta la giornalista – è lei che ci adottati”, ma il percorso per far rinascere Stella nuovamente a figlia è lungo e lastricato di insidie. Il papà biologico della bambina si oppone all’adozione. Poi finalmente arriva la sentenza in Corte d’Appello che la respinge e Stella diviene anche formalmente figlia, perché nel cuore lo era già…

Certo la vita in casa con un’adolescente ribelle, forte di carattere e segnata dalle ferite dell’infanzia non è sempre tutta rose e fiori e a volte si vivono momenti di fatica. Ma su una cosa Susanna non ha dubbi: Stella la sua vita “l’ha riempita di senso e felicità”.