La Ministra dell’Istruzione Carrozza: “La famiglia ideale in questo momento non esiste, forse non è mai esistita.” Meglio la differenza dei numeri, che il sesso

Maria_Chiara_Carrozza350La famiglia ideale in questo momento non esiste, forse non è mai esistita. Bisogna stare molto attenti a enfatizzare la struttura familiare ideale.” Parola del ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, che in un’intervista a Rai News ripresa dal Secolo d’Italia il 7 gennaio ha pensato bene di svilire il ruolo fondamentale della famiglia, riconosciuto dalla nostra stessa Costituzione, per ridurlo a un vecchio e quasi inutile stereotipo.

Così, mentre i genitori “tradizionali” vengono sempre più discriminati, tanto da scomparire dalla modulistica amministrativa di comuni come Venezia e Milano (quasi che essere “padre” o “madre”, oggi, sia una colpa), il ministro dell’Istruzione impartisce lezioni di sociologia, fornendo una prospettiva allarmante di quella che – secondo lei – dovrebbe essere la famiglia del futuro. Una famiglia composta da genitori “numerati”, evidentemente, per i quali l’identità di genere è ininfluente, ai fini del ruolo educativo che sono chiamati a svolgere.

Non sono per estremizzare e cancellare, ad esempio, la festa del papà”, ha affermato Carrozza, come a fare una concessione di cui esserle grati, “ma neanche per calcare la mano.” Festeggiare il papà, dunque, ma con morigeratezza, per non offendere nessuno.

Dura la presa di posizione del Secolo d’Italia: “I genitori devono ringraziare la ministra democratica Carrozza per la sua magnanimità: cercherà di non eliminare la festa della mamma e nemmeno quella del papà. E magari, in queste due date, con uno sforzo enorme, consentirà agli insegnanti di permettere agli alunni delle elementari di preparare qualche regaluccio ai genitori. Però in silenzio, quasi di nascosto e vergognandosi per essere così retrogradi, oscurantisti e nostalgici.

Sarcasmo a parte, viene da chiedersi quale idea di istruzione abbia la persona che sta oggi al vertice del dicastero preposto, e che ha un ruolo estremamente delicato nel tracciare l’orientamento culturale di tanti giovani studenti. Un ministro che sembra considerare la famiglia una “stupidata” – usando un termine provocatorio, ma sostanzialmente centrato –, che credibilità può avere?