La rubrica “Figli in attesa” diceva “meningocele e siringomielia”, mio marito disse: “Quando si parte?” e…poi avvenne il miracolo

811724675_21677L’adozione è stata l’esperienza più bella della mia vita: se non l’avessi fatta non sarei quella che sono. Mio marito? Bè, lui è pazzo di Shangying!”

Irene e Fabio Stievano di Verona raccontano per #iosonoundono la storia di Shangying, una bambina che, solo due anni fa, viveva nell’istituto di Xi’An affetta da meningocele, senza l’amore di una famiglia e con l’incertezza di non poter condurre una vita normale a causa dei suoi problemi di salute. Il suo nome contiene la parola ‘eroina’, caratteristica che si addice molto alla piccola che ha compiuto 4 anni lo scorso aprile.

A due anni di distanza Shangying corre per i prati di Verona e rientra in casa con mazzi di fiori di campo per la sua mamma.

Non potevamo pensare a una bimba diversa da lei – dicono Irene e Fabio – : abitiamo in campagna e lei adora fiori, gli animali, i giochi in giardino. Questa mattina ha voluto portarne un mazzo di fiori anche per la maestra”.

La famiglia Stievano, proprio come la loro piccola eroina, ha un cuore battagliero: il giorno dell’abbinamento nella sede di Ai.Bi. a Mestre, Irene e Fabio si sono ritrovati in mano la documentazione sanitaria perché potesse essere valutata anche da specialisti di fiducia.

Nostra figlia era presente nella rubrica Figli in attesa di Ai.Bi. come uno special focus a causa di due patologie neurochirugiche, il meningocele e una presunta siringomielia – raccontano mamma e papà -: mentre sapevamo di dover operare con urgenza di meningocele la bambina appena arrivati in Italia, per la seconda patologia eravamo solo al corrente del fatto che avrebbe potuto rimanere silente tutta la vita oppure manifestarsi attraverso cisti o cavità all’interno del midollo spinale”.

Una scheda obiettivamente non “semplice” ma che ha trovato due giovani genitori già pronti ad affrontare qualsiasi sfida.

Siamo andati quindi da un amico neurochirurgo che, a dir la verità, non si era pronunciato positivamente proprio per le poche informazioni a sua disposizione – dice Irene – :  non sembrava un intervento facile. Così siamo tornati all’ufficio di Ai.Bi. e mio marito ha esordito con “Dove devo firmare? Quando si parte?”. Era già nostra figlia, cosa dovevamo sapere di più?

Da quel momento, pieno di felicità, iniziò tuttavia un periodo difficile per gli Stievano: mesi di attesa sapendo che loro figlia necessitava di cure sanitarie urgenti e quindi tempo speso nell’organizzazione dell’intervento. Tra l’altro, la sorte ha voluto che Irene sia infermiera e lavori proprio in ospedale al reparto di Neurologia.

Arrivò poi da Ai.Bi. la notizia: Shangying era stata operata in Cina e tutto sembrava procedere bene”. Ad attendere mamma e papà a Xi’An c’era infatti una bambina che camminava e non voleva saperne del passeggino, che non voleva indossare il pannolino e che quindi dimostrava di aver già recuperato forze e volontà dall’intervento complesso che aveva subito.

Eravamo felicissimi di vedere questo miracolo – dicono gli Stievano – : all’inizio non è stato facile entrare in relazione con nostra figlia proprio per i postumi dell’operazione e per il periodo intenso di visite e esami medici. Tuttavia dimostrava di essere una gran chiacchierona, con un bellissimo carattere. Anche oggi parla tantissimo: il gioco del silenzio con lei è impossibile!”.

Oggi Shangying conduce una vita normale, è felice di frequentare la scuola materna e già si esprime bene in italiano. Dal punto di vista medico è controllata periodicamente “per tenere sott’occhio l’eventuale formazione di cisti: Shangying ne ha due stabili che non le causano alcun problema”. Sta bene con tutti e tutti stanno bene con lei, come ci raccontano i genitori, ha buon appetito e tra i pochi cibi che non gradisce c’è proprio l’italianissima pizza.

Questi bambini hanno affrontano la vita in un modo che noi neanche immaginiamo – dice Fabio – : sanno ancora fidarsi delle persone nonostante quello che hanno passato. E’ una grande lezione di vita”.

Siamo pronti per la seconda adozione! – concludono gioiosi Irene e Fabio – : a fine ottobre saranno trascorsi i due anni che il Tribunale richiede e quindi non vediamo l’ora di ricominciare un’altra avventura. Nostra figlia insiste per avere una sorellina!”.