La Siria va in conferenza. L’Italia contribuirà con 45 milioni di euro. La parola d’ordine è “resilienza”

Nel frattempo Ai.Bi. continua a operare nel Nord-Ovest. Il grido è sempre lo stesso: #Continuiamodaibambini

Per quanto riguarda la Siria, l’evento più importante della passata settimana è stato senza dubbio la Conferenza di Bruxelles. Qui sono state discusse le strategie e le disponibilità finanziare per il prossimo anno per far fronte alla crisi siriana. Il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, ha annunciato che l’Italia contribuirà con 45 milioni di euro, le modalità di intervento sono però ancora da capire. La quarta conferenza sul “Sostegno al futuro della Siria e della regione” e si è svolta il 30 giugno 2020 in un formato virtuale. È stato ospitato dall’Unione Europea (UE) e co-presieduto dalle le Nazioni Unite (ONU). La conferenza è stata preceduta da incontri virtuali di dialogo e da una settimana di eventi collaterali. Basandosi sul lavoro delle conferenze tenute in Kuwait (2013-15), Londra (2016) e Bruxelles (2017-19), Bruxelles IV ha rinnovato e rafforzato l’impegno politico, umanitario e finanziario della comunità internazionale a sostegno del popolo siriano, i paesi vicini e le comunità più colpite dal conflitto. La conferenza ha riunito 84 delegazioni, tra cui 57 Stati, 10 organizzazioni regionali e istituzioni finanziarie internazionali, nonché 17 agenzie delle Nazioni Unite. La Conferenza ha riconosciuto la straordinaria solidarietà della Giordania, del Libano e della Turchia e gli enormi sforzi nei confronti dei rifugiati siriani anche se alcuni dei paesi affrontano gravi sfide socioeconomiche. Anche gli sforzi dell’Iraq e dell’Egitto sono stati evidenziati e lodati. La Conferenza ha ribadito il sostegno della comunità internazionale ai paesi vicini della Siria nell’affrontare le sfide specifiche a breve, medio e lungo termine che stanno affrontando a causa del conflitto in Siria e delle più vaste sfide di sviluppo.

I partecipanti alla IV Conferenza di Bruxelles hanno annunciato i loro impegni sia per la Siria che per la regione: 5,5 miliardi di dollari (4,9 miliardi di dollari) per il 2020 e impegni pluriennali di quasi 2,2 miliardi di dollari (2 miliardi di dollari) per il 202. Inoltre, istituti finanziari e donatori internazionali hanno annunciato prestiti a condizioni agevolate per circa 6,7 ​​miliardi di dollari (6 miliardi di euro). La Conferenza ha accolto con grande favore la consegna da parte della comunità internazionale di fondi ben al di là degli impegni assunti a Bruxelles III per il 2019. I co-presidenti e i principali donatori hanno concordato di ampliare la base di risorse e garantire una maggiore tempestività, prevedibilità, coerenza ed efficacia dell’aiuto.

Siria: dall’Italia un grido. #Continuiamodaibambini

I bisogni umanitari e di resilienza delle persone all’interno della Siria e nella regione rimangono enormi. Nel 2020, il piano di risposta umanitaria (HRP) per la Siria ammonta a 3,4 miliardi di dollari USA per fornire un supporto immediato umanitario, protezione e resilienza a 9,8 milioni di persone all’interno del paese. Inoltre, per il piano regionale per rifugiati e resilienza (3RP) sono necessari 5,2 miliardi di dollari per fornire assistenza umanitaria e di resilienza a oltre nove milioni di rifugiati e comunità ospitanti vulnerabili in Turchia, Libano, Giordania, Iraq ed Egitto. Il peggioramento del contesto economico in Siria e nella regione e la natura prolungata della crisi meritano ulteriore sostegno. 384 milioni di dollari sono necessari per far fronte alle conseguenze sanitarie e socio-economiche della crisi COVID-19 in Siria, con ulteriori 806 milioni di dollari necessari in tutta la regione, in particolare per fornire assistenza immediata e sostenere i paesi ospitanti “sistemi nazionali e piani di risanamento, famiglie vulnerabili e comunità ospitanti.

Bruxelles IV pone particolare enfasi sulle donne siriane e sulle organizzazioni che rappresentano le loro opinioni, in particolare le organizzazioni guidate da donne, riconoscendo l’importanza vitale delle donne nel creare le basi per una pace sostenibile in Siria in linea con la risoluzione 1325 (2000) del Consiglio di sicurezza dell’ONU.

Tra le aree maggiormente colpite dalla crisi umanitaria siriana c’è, ovviamente, quella di Idlib, nel Nord-Ovest. Qui opera, unica realtà solidale italiana in questa zona, Ai.Bi. – Amici dei Bambini, insieme al partner locale Kids Paradise. Dopo una serie di interventi realizzati dal 2014 a oggi, Ai.Bi. progetta ora una serie di nuove attività aventi come scopo proprio il rafforzamento della resilienza della popolazione in stato di bisogno oltre alla generazione di fonti di sussistenza.

Anche tu, grazie alla campagna “#Continuiamodaibambini. L’Accoglienza non si ferma“, puoi fare la tua parte.

Non lasciamoli soli: https://www.aibi.it/ita/continuiamo-dai-bambini/