La solidarietà delle famiglie di Ai.Bi. approda in Libia e Tunisia. Griffini: “Affido internazionale alternativa ai ‘barconi'”

L’organizzazione, nata oltre trentacinque anni fa da un movimento di famiglie adottive e affidatarie è stata ufficialmente registata per operare nei due stati nordafricani. Soddisfazione del presidente: “Lo strumento dell”affido internazionale’ per i minori stranieri non accompagnati non è più rinviabile. Corridoi umanitari non più sporadici”

Approda ufficialmente in Libia e in Tunisia Ai.Bi. – Amici dei Bambini, organizzazione nata oltre trentacinque anni fa da un movimento di famiglie adottive e affidatarie e che già opera in Italia e altri 34 Paesi del mondo per contrastare l’abbandono minorile e sostenere il diritto di ogni bambino ad avere una famiglia. Dal 1986 Ai.Bi., che è anche ente autorizzato all’adozione internazionale, lavora ogni giorno al fianco dei bambini ospiti negli istituti di quattro continenti. In Italia l’associazione opera con una sede nazionale e 20 tra sedi regionali e punti informativi in tutte le regioni, mentre, nel resto del mondo, ha aperto sedi operative in Europa dell’Est, America, Africa e Asia.

Solidarietà in Libia e Tunisia: questa settimana le autorizzazioni

A questi fronti della solidarietà questa settimana se ne sono aggiunti altri due: la Libia e la Tunisia, per l’appunto. L’autorizzazione a operare in Libia è stata comunicata ad Ai.Bi. questa settimana, con la registrazione ufficiale avvenuta nell’ambito del coordinamento permanente tra il Dipartimento delle Organizzazioni della Società Civile presso il Ministero degli Affari Esteri del Governo di Accordo Nazionale libico, le autorità competenti e le organizzazioni internazionali. In Tunisia il Governo ha invece comunicato, inviando una notifica di ricezione dei documenti dell’associazione, l’incorporazione di Ai.Bi. nel Paese. A questo passaggio seguiranno pertanto i necessari adempimenti burocratici del caso. L’obiettivo è ora quello di operare per l’adozione in entrambe le nazioni.

Solidarietà in Libia e Tunisia. Il commento di Marco Griffini

“Credo che oggi – commenta il presidente di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, Marco Griffinicon quello che stiamo passando, con questa terribile pandemia, il compito di ogni ONG internazionale sia quello di lanciare messaggi di speranza. Quello, cioè, di non rinchiudersi in se stessi, nel proprio Paese, ma invece, quello di impegnarsi ancora di più. La registrazione di Ai.Bi. in questi due Paesi del Mediterraneo è molto significativa perche prelude a interventi di Ai.Bi., non solo nell’affiancare le famiglie in difficoltà e dare una prospettiva per un diverso futuro ai minori abbandonati, laddove necessario anche con l’adozione internazionale, ma si inserisce anche nel progetto #AfricainFamiglia per tentare di trovare soluzioni alternative ai cosiddetti ‘barconi’ per i minori stranieri non accompagnati con una programmazione regolare e costante e non, come avviene tutt’ora, sporadica di corridoi umanitari attraverso lo strumento dell”affido internazionale‘, formidabile strumento di accoglienza il cui inserimento nella legislazione italiana non può più essere procrastinato”.