La “sparata” del pm Maresca: “Organizzazioni non profit: più diventano grandi, più perdono il loro spirito iniziale”

don ciottiSe una realtà del non profit diventa molto grande, perde il suo iniziale intento positivo e rischia di vedersi infiltrata da persone poco raccomandabili. Ne è certo il pubblico ministero Catello Maresca, sostituto procuratore della Repubblica a Napoli. Le sue esternazioni, che nello specifico hanno preso di mira l’associazione antimafia Libera, hanno scatenato un vero putiferio, chiamando indirettamente in causa tutte le grandi associazioni che operano nel sociale.

“Libera gestisce i beni attraverso cooperative non sempre affidabili – ha detto il magistrato -. Se un’associazione diventa troppo grande se acquisisce interessi che sono anche di natura economica, e il denaro spesso contribuisce a inquinare l’iniziale intento positivo, ci si possono inserire persone senza scrupoli”. Parole forti e decisamente avventate quelle del pm campano che, in un’intervista rilasciata al settimanale “Panorama” arriva a definire il tipo di lotta antimafia impersonata da Libera “incompatibile con lo spirito dell’antimafia iniziale”. “Bisogna constatare – ha affermato ancora Maresca in una seconda intervista, concessa questa volta all’agenzia Ansa – che, purtroppo, con il tempo, allo spirito iniziale esclusivamente volontaristico si è affiancata un’altra componente, che potremmo definire pseudo-imprenditoriale. Questo ha comportato che persone lontane dai valori iniziali abbiamo potuto approfittare della fama di Libera per cercare di curare i loro interessi”.

Immediate le reazioni del fondatore di Libera, don Luigi Ciotti che promette di denunciare in tempi brevi il pm napoletano. “Quando viene distrutta la dignità di migliaia di giovani – ha detto don Ciotti – è dovere ripristinare verità e chiarezza. Oggi è in atto una semplificazione per demolire il percorso di Libera con la menzogna”. Pur ammettendo che ci possano essere errori e che l’operato della sua associazione possa essere liberamente criticato, don Ciotti sottolinea che “non può essere calpestata la verità”.

Sorprende non poco, del resto, il fatto che tali accuse arrivino proprio da Maresca. Il quale di lotta alla criminalità ne sa qualcosa e rema da anni nella stessa direzione in cui opera anche Libera. Lui, magistrato-ultrablindato, ha coordinato, tra le altre, le indagini che hanno portato alla cattura del superboss del clan dei Casalesi Michele Zagaria, i cui seguaci lo hanno spesso minacciato di morte. Libera, dal canto suo, coordina circa 1.500 realtà attive in tutta Italia e gestisce anche immobili sequestrati alle mafie.

Davanti alle parole del pm Maresca, appare quanto mai necessario rimarcare l’integrità morale di quelle organizzazioni non profit, che pur avendo alle spalle una pluridecennale storia di successi e avendo raggiunto un’importante posizione nel loro settore di attività, non hanno mai perso lo spirito iniziale di impegno a favore del prossimo. Basti pensare, per esempio, alla lotta contro ogni forma di mancanza di trasparenza che una storica associazione del non profit come Amici dei Bambini porta avanti ogni giorno nel mondo dell’adozione internazionale. Quello giunto dalla magistratura campana, dunque, sembra più che altro un messaggio di ingiustificato allarmismo e una dichiarazione di scarsa fiducia verso chi persegue da sempre con impegno e sacrificio un alto ideale sociale.

 

Fonte: Dagospia