La voce delle sedi Ai.Bi. Essere “comunità”: un percorso da costruire insieme

Le iniziative e gli appuntamenti vissuti dalle sedi in Italia nella settimana appena trascorsa hanno un denominatore comune: la voglia di partecipazione delle famiglie e dei ragazzi alla costruzione di un percorso comune

La nascita di una comunità accogliente è la tappa finale di un percorso che parte da lontano. Le famiglie si avvicinano all’adozione e iniziano a prepararsi all’accoglienza; accompagnate dall’associazione, sentono, poi, il bisogno di esserne parte anche loro, contribuendo a costruire il vero senso dello stare insieme. Perché la “comunità accogliente” nasce quando i suoi figli sentono il bisogno di dare il loro contributo e se ne prendono cura, arricchendola con la loro partecipazione. Questo, in sintesi, quanto accade nelle sedi in settimana

La voce della sede di Salerno

La prima tappa di questo percorso simbolico la ritroviamo all’incontro primi passi di mercoledì 6 ottobre condotto online da Antonella Spadafora, responsabile della sede di Salerno. Erano presenti sei coppie desiderose di capire il più possibile il percorso dell’adozione. Al termine dell’incontro, alcune di loro, capìta l’importanza di un’adeguata preparazione per accogliere il proprio figlio, hanno chiesto informazioni sui corsi del Faris da seguire durante l’iter per l’idoneità.

La voce della sede di Firenze

In questo cammino simbolico, un secondo momento lo abbiamo vissuto presso la sede di Firenze, dove le coppie toscane più vicine al movimento di famiglie di Ai.Bi. stanno gradualmente prendendo spazio e presenza all’interno delle attività. Francesca, referente e psicologa di sede, racconta: “È un piacere collaborare con le famiglie adottive, perché portano la vita reale; la bellezza e le criticità che incontrano diventano stimolo per riflettere, impostare attività e lavorare sulla qualità del nostro lavoro. Insieme programmiamo la partenza di un gruppo di post adozione nato da un loro bisogno, ma soprattutto, per chi lo desiderasse, siano nuove o ‘vecchie coppie’, ci immaginiamo e organizziamo il rito della benedizione delle adozioni”.

La voce della sede di Cagliari

Infine, l’ultimo capitolo di questo nostro racconto lo ritroviamo nella sede di Cagliari. Qui, in settimana, sono state presentate le attività di accompagnamento alle famiglie adottive e sono riprese le attività nei gruppi di preadolescenti, di adolescenti e di genitori. Le famiglie sono felici e grate per la possibilità di essere accompagnate. L’ambizioso obiettivo di questo anno, conclusione simbolica del cammino della settimana delle sedi, è quello di lasciare che i ragazzi adolescenti diventino i portavoce dell’associazione sia con i bambini più piccoli sia negli eventi di sensibilizzazione con le future famiglie adottive.
Arriva un momento in cui i figli si prendono il loro spazio nella comunità, perché, presto, saranno loro a condurla.