L’adozione a distanza secondo Ai.Bi.: una grande storia di amore con un figlio lontano che aspetta solo te

sostegno a distanza

Ogni volta che una coppia di genitori adottivi riparte dal Paese di origine del proprio figlio con lui stretto nell’abbraccio tanto atteso, ciò che lascia nell’istituto in cui quel figlio ha vissuto per anni è un mondo di solitudine, ma anche di speranza. La solitudine di decine, a volte centinaia, di bambini abbandonati o orfani che restano lì, con la speranza che l’attesa di una nuova famiglia possa terminare anche per loro, prima o poi. Prendendo con sé il proprio bambino, ogni coppia di neo-genitori sente di lasciare qualcosa in quel luogo. Tanti altri figli, costretti ancora ad aspettare che qualcuno, un giorno, decida di prendersi cura di loro.

Negli istituti di tutto il mondo questi bambini sono la maggioranza. A cui si vanno ad aggiungere tutti quei piccoli figli delle terre più povere del mondo che, pur avendo ancora una famiglia, non hanno mezzi a sufficienza per poter studiare, mangiare, curarsi, giocare, guardare con fiducia al futuro.

È per tutti loro che esiste l’adozione a distanza. Nei suoi primi 30 anni di vita, Amici dei Bambini ha aiutato a distanza oltre 60mila minori. Un numero enorme che dimostra la grande generosità dei nostri sostenitori che ogni giorno sono al nostro fianco nella lotta al nemico di sempre, l’abbandono. Ma anche un numero piccolissimo se confrontato con i milioni di bambini che nel mondo non hanno più una famiglia o rischiano di perdere l’affetto dei loro genitori.

Con l’adozione a distanza, Ai.Bi. vuole cambiare il loro destino. Un genitore a distanza sceglie di poter offrire il proprio impegno, piccolo ma continuativo, per assicurare un futuro al suo figlio lontano: per permettergli di andare a scuola, di mangiare, di ricevere regali, di curarsi quando è malato, di giocare quando avrà voglia di divertirsi. Con la possibilità anche di conoscersi, di scambiarsi pensieri, sorrisi e – perché no? – anche qualche dolce lacrima di commozione. Tra genitore e figlio a distanza spesso c’è spesso uno scambio di lettere, di e-mail, di chiamate virtuali via Skype. Ne nascerà un’autentica grande storia di amore tra genitori e figlio a distanza. Con la certezza che ad accogliere nel suo cuore quel bambino sarà soltanto quella mamma, o quel papà, o quella coppia a distanza.

Questo è uno degli elementi più importanti dell’adozione a distanza di Ai.Bi.: il rapporto esclusivo tra genitore e figlio. Un elemento tanto più importante quanto più siamo coscienti del rischio che questa regola, in altre realtà, possa essere disattesa. A livello internazionale, infatti, mancano delle linee guida specifiche del settore. Questa lacuna permetterebbe di fatto alle grandi organizzazioni internazionali di proporre delle adozioni a distanza prive del necessario rapporto esclusivo tra genitore e figlio. Può accadere infatti che uno stesso bambino possa essere abbinato a più famiglie.

Ai.Bi. segue un’altra strada che è quella dell’amore vero tra un figlio e un genitore. Ma non si limita a questo. E lancia una proposta nell’interesse, come sempre, del minore: di tutti i bambini adottati a distanza nel mondo. La proposta è quella di un impegno scritto da parte di tutte le organizzazioni non governative attive nella realtà dell’adozione a distanza che assicurino che ogni bambino sia abbinato a un solo sostenitore. E che abbia così anche lui la possibilità di vivere la sua grande storia di amore.