L’adozione a scuola: firmato un protocollo col Miur. Ma il CARE non spiega le linee guida

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Risale al 26 marzo 2013 scorso la firma di un Protocollo d’Intesa tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Dipartimento per l’Istruzione, e l’Associazione CARE, ovvero il Coordinamento delle Associazioni Adottive e Affidatarie in Rete, in tema di adozione a scuola.

Si tratta di un accordo con la validità di tre anni che prevede la creazione di un Comitato “tecnico-scientifico” costituito da tre membri per ciascuna delle parti. Il Comitato avrà l’obiettivo di pianificare la strategia di intervento che non è definita nell’accordo. Inoltre saranno stese delle “Linee Guida” che avranno per obiettivo “l’individuazione di soluzioni organizzative e normative idonee ad assicurare l’accoglienza scolastica e la piena integrazione socio-culturale degli studenti adottati”, a quanto dichiarato completando un lavoro avviato l’8 giugno 2012.

Ora, CARE è un coordinamento che raggruppa 22 associazioni di genitori nessuna delle quali tuttavia è anche funzionante come Ente autorizzato per le adozioni internazionali (come si evince dall’elenco completo sul sito).

Appare quindi del tutto lecito l’interesse mostrato da Ai.Bi. al presidente di CARE per saperne di più sul contenuto dell’accordo e, soprattutto, sul lavoro che CARE intende portare avanti concretamente nelle scuole, visto che il protocollo firmato a marzo non lo specifica.

In tutta risposta, alla richiesta di chiarimenti formulata dai giornalisti di AiBinews, la presidente di Care Monya Ferritti ha così risposto: “Tutte le informazioni sul lavoro che il CARE sta efficacemente portando avanti con il MIUR potete continuare a leggerle sul nostro sito di cui curiamo l’aggiornamento”.

Ora sul sito di care ad oggi si legge: “Il Comitato Tecnico-Scientifico paritetico (MIUR-CARE) che si costituirà in seguito all’accordo avrà l’obiettivo di redigere le Linee Guida per l’individuazione di soluzioni organizzative e normative idonee ad assicurare l’accoglienza scolastica e la piena integrazione socio-culturale degli studenti adottati“. Quindi un gatto che si morde la coda!

Certo questa mancanza di collaborazione da parte di una associazione che è stata nominata dal Ministro Riccardi membro della Commissione per le Adozioni Internazionali come rappresentante delle Associazioni delle Famiglie Adottive ci lascia un po’ perplessi e sembra confermare i dubbi da noi espressi all’epoca della nomina in CAI sulla effettiva rappresentatività di questo coordinamento.

A questo punto, per saperne di più su questo accordo – che riteniamo, almeno sulla carta, veramente importante per il mondo dell’adozione -, non resta che rivolgerci direttamente ai rappresentanti del Ministero, sperando che almeno loro forniscano le necessarie informazioni.