L’adozione dei bambini russi: la grande e nuova responsabilità dell’Italia. Solo le coppie italiane potranno adottare?

BIMBI RUSSI MATRIOSKA 350Gli ultimi avvenimenti accaduti nel campo delle Adozioni Internazionali, hanno spinto il consiglio del partito politico Edinaja Rossia (Russia Unita) a elaborare una proposta di legge che miri a consentire le adozioni dei minori russi solo da parte di persone residenti in Paesi che hanno concluso con la Russia degli specifici accordi bilaterali.

Se questa proposta di legge trovasse consenso, il ruolo dell’Italia assumerebbe una posizione determinante rispetto all’accoglienza dei bambini abbandonati russi.

E infatti, in questo momento gli unici Paesi che hanno firmato un accordo con la Russia sono gli USA , la Francia e l’Italia.

Gli USA, che avevano un accordo in vigore, hanno subito un congelamento delle procedure adottive per effetto della recente, ma oramai nota legge russa, la “norma Jakovlev”, dal nome da Dima Jakovlev, bambino di un orfanotrofio di Pskov, il cui padre adottivo americano lo aveva dimenticato in auto per ore, causandone la morte per asfissia.

Ad aggravare la situazione fra i due paesi, anche l’ultima vicenda di Maksim Kuzmin, bimbo russo di soli tre anni adottato anche lui dall’orfanotrofio di Pskov, che il 21 gennaio è stato picchiato selvaggiamente dalla madre americana adottiva fino alla morte e che ha avuto come conseguenza la sospensione di ogni procedura di adozione internazionale nella Regione.

Ma anche per la Francia vi sono dolenti note. Infatti il paese transalpino al momento è in una posizione molto critica perché il 12 febbraio 2013, l’Assemblea Nazionale Francese ha approvato un disegno di legge che consente alle coppie gay di registrare ufficialmente la loro relazione e di adottare bambini. Dopo questa notizia, la Russia sta valutando di modificare i contenuti dell’accordo, preoccupata dalle conseguenze di questa legge per i minori russi adottati da coppie francesi.

Esiste peraltro già adesso una situazione critica legata alle adozioni in Russia da parte di coppie francesi, perché l’accordo bilaterale fra i due Paesi – firmato nel 2011 e già ratificato dalla Russia il 28 luglio 2012 – ha per la prima volta imposto nuove regole alla Francia, alla quale non saranno più consentite le adozioni indipendenti, quelle cioè realizzate dagli adottanti senza l’intermediazione degli Enti autorizzati. Infatti, a differenza che in Italia, in Francia farsi assistere da un ente autorizzato è per gli adottanti non obbligatorio ma solo facoltativo. Adesso però per l’adozione dei bambini russi questo non sarà comunque possibile.

Il nuovo accordo franco-russo, dunque, a prescindere dalle sorti della legge sul matrimonio e l’adozione per i gay, avrà come conseguenza una fortissima contrazione delle adozioni dalla Russia alla Francia, in quanto l’80% delle adozioni realizzate dalle coppie francesi in Russia nel 2012 sono state concluse con il ” fai da te” ( 185 su un totale di 235).

Stando così le cose, si apre uno scenario in cui l’Italia potrebbe essere l’unico Paese ammesso all’accoglienza dei minori russi o comunque l’unico in grado di rispondere al bisogno di famiglie per quei minori. In questo quadro, gli Enti autorizzati italiani potrebbero essere chiamati a rafforzare il proprio lavoro di intermediazione per trovare famiglie adottive ai tanti bambini adottabili della Russia.