L’adozione è un percorso fatto di umiltà, delicatezza, silenzio

famigliaDue figure antitetiche sono al centro del brano del Vangelo di Marco. Da una parte gli scribi, la cui supponenza indirettamente insegna che adottare non vuol dire essere super eroi, perché l’accoglienza è un percorso fatto di umiltà, delicatezza, silenzio. Dall’altra la povera vedova che dona al tempio quel poco che ha: come i bambini abbandonati, anche loro “scarto” della società come la donna, ma capaci di regalare generosità e affetto, fino a farsi essi stessi dono per chi li accoglie.

Secondo una tradizione consolidata, le famiglie adottive e affidatarie della comunità “La Pietra Scartata” si ritrovano il primo sabato di ogni mese per la recita comunitaria del Santo Rosario per i bambini abbandonati di tutto il mondo.

Per questo mese di giugno, il commento e la preghiera che accompagnano il brano del Vangelo sono a cura dei coniugi Daniela e Antonio Sanseverini, della comunità “La Pietra Scartata” della Sicilia.

 

 

Vangelo secondo Marco 12,38-44

In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».
Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo. Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

 

 

COMMENTO

Il Signore ci mette in guardia: non è importante ostentare la nostra fede, far vedere agli altri quanto siamo bravi!

Questo ammonimento vale anche per tutti quei genitori che si accosteranno all’adozione o che hanno già adottato.

Essere genitori adottivi non significa essere dei Super-Eroi.

È importante affrontare questo cammino con umiltà, con delicatezza, nel silenzio. È il cuore che deve parlare, è lo sguardo che deve trasmettere affetto e comprensione.

La Parola di Dio pone l’attenzione sulle vedove cioè le ultime della società, le più vulnerabili ma sono proprio queste che ci danno esempio di accoglienza, di generosità senza pretendere riverenze.

Anche i nostri bambini che aspettano in silenzio, con il cuore gonfio di speranza, una famiglia. Anche loro sono “gli ultimi”, sono lo “scarto” della società, ma quanta generosità, quanto affetto, quanto calore umano possono donarci. Sono lì pronti ad abbracciarci, ad adottarci.

Aspettano una mamma e un papà che spalanchino le braccia e li accolgano nel loro cuore per tutta la vita.

I primi posti di Dio appartengono a loro che donano e doneranno mille gesti di cuore che nessuno vedrà mai.

 

 

PREGHIERE

Nel 1°mistero Preghiamo per tutte le famiglie adottive e affidatarie, preghiamo il Signore affinché in esse ci sia sempre l’accettazione reciproca, la comprensione e il coraggio di affrontare le difficoltà e le prove.

Nel 2° mistero  O Signore fa che possiamo comprendere la tua chiamata accresci la fede, l’umiltà, la carità in tutti quei coniugi che non possono avere figli, affinché scoprano la gioia della paternità e maternità spirituale.

Nel 3° mistero Preghiamo per tutti quei bambini chiusi negli istituti affinché non vengano abbandonati a se stessi, non vengano più indeboliti dalla cattiveria degli adulti.

Nel 4° mistero Preghiamo per tutte quelle madri con gravidanze indesiderate che lasciano per strada i loro figli affinché si ravvedano.

Nel 5° mistero Preghiamo affinché non vengano lasciate sole le tante famiglie colpite dal terremoto in Nepal e subito aiutati i tanti bambini ora improvvisamente soli.