L’altra Svizzera: dove le famiglie accolgono in casa i profughi siriani

svizzeraC’è una Svizzera in cui più della metà degli elettori decide di  porre un tetto massimo alla circolazione di lavoratori immigrati all’interno dei propri confini, generando così la preoccupazione di tutta Europa. E c’è un’altra Svizzera che, al contrario, apre le porte delle proprie abitazioni agli stranieri.

Dal paese alpino arrivano quindi segnali contrastanti sul tema dell’accoglienza. Mentre passa il referendum che limita la presenza straniera sul territorio, circa 100 famiglie comuni residenti nei cantoni di Basilea e Argovia si dicono disponibili ad accogliere in casa propria dei profughi siriani.

Inoltre, secondo quanto riferisce Stefan Frey, portavoce dell’Organizzazione svizzera di aiuto ai rifugiati, sarebbero già stati avviati contatti con altre famiglie dei cantoni di Berna, Lucerna e Zurigo, disponibili a offrire alloggio agli esuli della guerra in Medio Oriente.

È stata proprio l’Osar a lanciare l’iniziativa dell’accoglienza dei profughi siriani, alla quale hanno aderito nuclei familiari comuni che vanno dall’insegnante pensionata che vive da sola alla famiglia contadina. Le indicazioni per chi volesse dare il proprio contributo sono semplici: è sufficiente disporre di una camera e di tempo da dedicare agli ospiti siriani.

Il progetto, secondo le intenzioni dell’Osar, non è destinato solo ai siriani, ma sono loro in questo momento a rappresentare l’emergenza. Per la buona riuscita dell’iniziativa si sta rivelando fondamentale la collaborazione offerta dalla Croce Rossa svizzera e dal Coordinamento Asilo a Basilea, che hanno strutture in loco a cui poter ricorrere per dare alloggio ai profughi. Decisivo anche l’apporto delle istituzioni: è previsto infatti che il Cantone di Basilea metta a disposizione delle famiglie accoglienti del denaro versato dalla Confederazione per le spese di vitto e alloggio affrontate dai privati. Ma a tal proposito arriva la rassicurazione dell’Osar: “Non è pensabile che i rifugiati possano costituire una fonte di introiti lucrativi”.

 

Fonte: Redattore Sociale