Adozioni internazionali in Cina. Meglio lasciare a nostro figlio il suo nome originario o sostituirlo con uno italiano?

Buongiorno Ai.Bi.

Siamo una coppia in attesa di adottare in Cina. A breve dovremmo ricevere il tanto atteso abbinamento per poi partire alla volta dell’oriente per andare a prendere il bambino che diventerà nostro figlio. In questo periodo ci stiamo preparando per questo importante momento, concentrandoci su tutti i possibili aspetti da curare per accogliere nel migliore dei modi il piccolino. Cerchiamo di non trascurare niente, neanche quegli elementi che potrebbero sembrare secondari, ma che invece, a nostro parere, vanno anch’essi pensati nei dettagli per evitare un possibile disorientamento, almeno iniziale, al nostro futuro figlio. Un esempio: il nome. Come è meglio fare con i bambini cinesi in relazione al nome? È più indicato lasciare quello originario o sostituirlo con uno italiano?

Grazie

Lucia e Gianluca

 

legnaniCari coniugi,

innanzitutto vorrei rivolgervi i miei più sinceri auguri per un felice completamento dell’iter adottivo, nella speranza che possiate al più presto andare a prendere il vostro futuro figlio e restituirgli così una famiglia.

Per quanto riguarda il nome da dargli, non si tratta certo di una questione spinosa. Non esiste infatti alcuna regola scritta che imponga di lasciare a un figlio adottivo cinese il suo nome originario o di sostituirlo con un altro.

In merito a questo aspetto, infatti, i genitori adottivi di un bambino cinese possono comportarsi in piena libertà, esattamente come fanno i papà e le mamme adottive di minori provenienti da qualsiasi altro Paese del mondo. Le possibilità, di fatto, sono tre: si può lasciare al piccolo il suo nome cinese, cancellarlo e imporgli un nome italiano oppure lasciare il nome originario e aggiungerne uno italiano.

A livello di semplice informazione, possono dirle che la maggior parte delle coppie che hanno adottato in Cina con Amici dei Bambini hanno preferito questa terza opzione: affiancare al nome cinese uno italiano. Probabilmente si tratta di una scelta in qualche modo “influenzata” dall’abitudine, sempre più diffusa, degli stessi cinesi di aggiungere nomi “occidentali” ai loro, in genere già dall’età delle scuole medie: scelta “strategica” ovviamente, finalizzata a facilitare il proprio percorso di studi o ad aprirsi la strada nel mondo del lavoro anche nei Paesi occidentali.

A questo mi permetto di aggiungere che la scelta del doppio nome lascia anche al bambino la possibilità di scegliere in futuro come farsi chiamare, se con il suo nome di origine o con il nome italiano. In fondo a questi bimbi l’unica cosa che rimane, a parte i tratti somatici, è proprio il nome: toglierlo del tutto, personalmente, lo trovo un po’ “forte”.

Al di là di tutto, comunque, ribadisco che c’è la più assoluta libertà nel decidere il nome del proprio figlio adottivo.

Un caro saluto,

 

Cristina Legnani

Adozioni internazionali di Ai.Bi.