Lasciti Solidali. Sospensione dalla successione: che cosa significa e quando si applica?

Un lettore ci chiede se la sospensione dalla successione sia un sinonimo di indegnità a succedere. Vediamo insieme le differenze e cosa prevede la legge

Quando si parla di successione ereditaria, si sente spesso parlare di indegnità a succedere, ovvero l’esclusione di un erede a causa di comportamenti gravissimi. Tuttavia, nel 2018 è stato introdotto un nuovo istituto: la sospensione dalla successione. In cosa si differenzia dall’indegnità? Quando si applica? In questo articolo rispondiamo alla domanda di un lettore e analizziamo cosa prevede la legge.

La lettera di un lettore

Buongiorno,
ho letto un vostro vecchio articolo sull’indegnità a succedere e so che si tratta di casi di particolare gravità. Ho sentito parlare anche di sospensione dalla successione, ma non conosco il significato esatto di questo termine. Si tratta forse di un altro modo di definire l’indegnità? Potete darmi maggiori informazioni?
Grazie

Quel che dice la legge

Con sospensione dalla successione non si intende indicare un “sinonimo” di indegnità a succedere, ma si tratta di un istituto, di recente creazione, che integra la fattispecie dell’indegnità, ma ne considera situazioni differenti.
È stato creato dalla Legge n. 4 dell’11 gennaio 2018, che agisce in materia di tutela nei confronti degli orfani, per crimini domestici.
L’art. 5 in essa contenuto, ha introdotto un nuovo articolo 463-bis del Codice Civile, rubricato in “Sospensione della successione”. Con questa novità il legislatore ha ritenuto necessario arricchire la normativa riguardante le indegnità a succedere con una norma di raccordo avente lo scopo di regolare una fase intermedia nella quale le sorti del lascito sono indefinite.

L’articolo 463-bis del Codice Civile

L’articolo è rubricato, appunto, sospensione dalla successione ed è il seguente:

Sono sospesi dalla successione il coniuge, anche legalmente separato, nonché la parte dell’unione civile indagati per l’omicidio volontario o tentato nei confronti dell’altro coniuge o dell’altra parte dell’unione civile, fino al decreto di archiviazione o alla sentenza definitiva di proscioglimento. In tal caso si fa luogo alla nomina di un curatore ai sensi dell’art. 528 c.c. In caso di condanna o di applicazione della pena su richiesta delle parti, ai sensi dell’art. 444 c.p.p., il responsabile è escluso dalla successione ai sensi dell’art. 463 del presente codice.
Le disposizioni di cui al primo comma si applicano anche nei casi di persona indagata per l’omicidio volontario o tentato nei confronti di uno o entrambi i genitori, del fratello o della sorella.
Il pubblico ministero, compatibilmente con le esigenze di segretezza delle indagini, comunica senza ritardo alla cancelleria del tribunale del circondario in cui si è aperta la successione l’avvenuta iscrizione nel registro delle notizie di reato, ai fini della sospensione di cui al presente articolo.

Finalità della norma

Abbiamo voluto riportare l’articolo integralmente poiché leggendolo appaiono ancora più chiari il ruolo e la ratio legis del nuovo istituto della sospensione dalla successione. Tale norma va a raccordare e coordinare due momenti temporalmente distanziati tra loro, nonché due giurisdizioni differenti.
Essa, primo su tutti, ha lo scopo di impedire che i soggetti indagati per i gravi fatti indicati nell’articolo, perpetrati ai danni di persone a cui sono legati da stretti vincoli di parentela, possano, nelle more di un processo a loro carico, compiere atti di gestione relativi al patrimonio ereditario.
Sostanzialmente il legislatore ha, quindi, voluto sospendere, “congelare”, la delazione dell’eredità a soggetti che si trovino in tali condizioni.
Ciò permette la coordinazione tra il procedimento penale e lo sviluppo della successione ereditaria sulla quale ha competenza a statuire il diverso Giudice delle successioni, coordinazione che ha origine dall’onere posto, dal novello articolo 463 bis c.c., in capo al Pubblico Ministero di comunicare, alla cancelleria civile competente, l’avvenuta iscrizione nel registro delle notizie di reato.
Possiamo quindi definirla una norma tutelante in quanto preventiva, della successione.

Domande e informazioni sui lasciti solidali e donazioni in memoria

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