Le accuse della vicepresidente Cai. Briziobello: “Parole sconcertanti che possono avere un effetto devastante sull’adozione internazionale. Intervenga Renzi”

briziobelloIl carico pesante, la presidente-vicepresidente della Commissione Adozioni Internazionali Silvia Della Monica, l’ha già calato due volte. In entrambi i casi con dichiarazioni pesanti che avevano tutto il sapore di accuse, rimanendo però sempre nel vago e senza fare nomi. Ed era prevedibile che le sue parole – pronunciate a novembre 2015 a un convegno bolognese su adozione e affido e poi, il 26 febbraio 2016, in un’intervista all’emittente toscana Controradio – avrebbero generato reazioni forti. Che non si sono fatte attendere. Di  parole “sconcertanti, sciagurate, generiche e prive di soggettività” parla, già a inizio marzo, Paolo Briziobello, commercialista torinese che da oltre 20 anni si occupa a livello istituzionale di infanzia, adozioni, non profit e cooperazione internazionale.

A novembre Della Monica denunciò l’esistenza, in Italia, di “enti che propongono adozioni internazionali comprando bambini” e di “procedure illegali” con cui “si mette a rischio lo stesso bambino”. Tornando sul tema a fine febbraio, la vicepresidente Cai, ha parlato di enti che “non fanno azioni pulite”, spiegando: “Se convinci una famiglia che, anche se un bambino lo compri dalla sua famiglia di origine, lo strappi alla povertà, lo fai passare come una cosa positiva”. Accuse durissime nelle quali però il magistrato al vertice della Commissione non cita chi si macchierebbe di tutto ciò.

“Roba da far accapponare la pelle”, commenta Briziobello. Parole gettate come generiche accuse al vento, aggravate dal fatto che siano state pronunciate da colei che rappresenta l’organo istituzionale di vigilanza in materia di adozioni internazionali.

“Invece di parlare dei massimi sistemi senza dire nulla di sostanziale e concreto – scrive il commercialista torinese in un comunicato – c’è da domandarsi se la vicepresidente si renda conto del devastante effetto che queste sue sventurate parole possono avere sul percorso personale, formativo, di quelle migliaia di bambini, adolescenti e anche persone ormai adulte che, grazie al lavoro serio e qualificato di molti Enti Autorizzati italiani, hanno trovato una famiglia”.

Insomma se Della Monica ha il sospetto che dei soggetti abbiano “comprato” i bambini, agisca in fretta. Altrimenti, non si ravvisa il motivo per cui sia necessario lanciare accuse nel nulla. “E’ suo il compito di vigilare – ricorda ancora Briziobello – per il bene supremo dei bambini e per permettere agli Enti, alle famiglie e a tutti gli attori del sistema di continuare ad avere quel ruolo di preminente importanza sociale e culturale che viene loro riconosciuto anche all’estero”.

Le parole pronunciate dalla vicepresidente Cai in ben 2 occasioni rischiano invece di “nuocere al sistema adozioni internazionali, già messo a dura prova da crisi economiche e politiche e amplificato da una gestione singolare della stessa Della Monica. La quale, da quando ha assunto la guida della Cai – denuncia ancora Briziobello – “oltre a smantellare completamente la struttura preesistente della Commissione senza ricostituirne un’altra, agisce ormai da quasi due anni in modo monocratico e in palese sfregio delle norme in materia che parlano di organismo ‘collegiale’”.

Da qui, in conclusione, la richiesta del commercialista torinese di un “intervento senza indugio del premier Renzi”.