Le pillole Paxlovid e Molnupiravir contro il Covid

Con l’autorizzazione del Paxlovid, sono tre i farmaci antivirali contro il Covid: non sostituiscono in alcun modo i vaccini ma, se presi nei primi giorni dell’infezione, impediscono l’aggravarsi della malattia.

Nella lotta contro il Covid, fino a poco tempo fa l’unica arma efficace erano i vaccini. Da qualche tempo, a questi si sono aggiunti i farmaci antivirali come Paxlovid, Molnupiravir e Remdesivir. Non sono prodotti che sostituiscono i vaccini, ma che possono essere utilizzati nelle prime fasi dell’infezione per evitarne il peggioramento.
In particolare, sono Paxlovid e Molnupiravir ad aver fatto parlare di sé, visto che si possono somministrare attraverso delle pillole e non per via endovenosa come il Remdesivir.
Da qualche giorno è iniziata la distribuzione anche in Italia delle prime scatole di Paxlovid, la pillola prodotta dalla Pfizer per la quale è prevista una fornitura totale per 600 mila trattamenti nel corso del 2022.
Molnupiravir, invece, il farmaco prodotto da Merck, è in distribuzione già dal 4 gennaio.

L’efficacia delle pillole anti Covid Paxlovid e Molnupiravir

Come detto, questi farmaci non prevengono in alcun modo l’infezione, ma permettono di tenerla sotto controllo e bloccarne la sua replicazione. L’efficacia maggiore la si ha se la somministrazione avviene entro i primi 5 giorni dell’infezione: i dati dello studio condotto da Pfizer hanno dimostrato, in questi casi, un’efficacia dell’89% nel prevenire il ricovero in ospedale e la morte.
Dei tre antivirali presenti sul mercato, il Remdesivir è quello che esiste da più tempo e per il quale, dunque, si hanno maggiori conoscenze, anche rispetto alla sua sicurezza. Il Molnupiravir deriva da questo farmaco e, quindi, può usufruire dello stesso background di conoscenze scientifiche, mentre Paxlovid è il farmaco più nuovo, i cui unici dati sono quelli derivati dagli studi che hanno consentito alle autorità sanitarie di autorizzarne la commercializzazione e l’utilizzo.

Paxlovid e Molnupiravir non sostituiscono i vaccini

Vale la pena ribadire ancora una volta che l’uso di questi farmaci non è alternativo al vaccino, anche perché i loro effetti svaniscono nel giro di pochi giorni, mentre i vaccini “istruiscono” il sistema immunitario a riconoscere e combattere il virus anche a lungo termine. Tra antivirali e vaccini non c’è nessun tipo di interazione e, dunque, i primi possono essere somministrati anche ai soggetti già vaccinati.
I costi di questi farmaci, in Italia, saranno coperti dal Sistema Sanitario Nazionale.