Le reazioni a Presa Diretta: “Caro Iacona ti ho sempre stimato ma non mi riconosco nelle adozioni che avete raccontato”

adozioni bloccateAll’indomani della messa in onda del servizio “Genitori a tutti i costi” di Presa Diretta dello scorso 20 febbraio, continuano ad arrivare email e lettere di famiglie adottive che prendono le distanze dal servizio giornalistico, dall’oscuro mondo delle adozioni così come delineato nell’inchiesta e che dimostrano invece la propria vicinanza ad Ai.Bi, Amici dei Bambini identificandosi nella mission dell’associazione del tutto travisata dal taglio dell’inchiesta.

Ieri, 23 febbraio, abbiamo pubblicato integralmente l’email di un papà adottivo Mario Dal Negro, oggi vi riportiamo quella di Manfredi Torelli, altro papà adottivo. Anche lui esprime la propria amarezza per quanto visto nel servizio di Presa Diretta e di conseguenza la delusione nei confronti di una trasmissione che finora aveva sempre stimato.

Ecco la versione integrale dell’email che pubblichiamo con l’autorizzazione dell’interessato.

 Gent.ma redazione di Presa Diretta,

premetto che da anni seguo la vostra trasmissione e stimo realmente il vostro modo di fare informazione, aggiungo che ritengo che la vostra trasmissione e Report siano le migliori trasmissioni di informazione/approfondimento che la televisione italiana proponga; ciò detto sento il dovere di raccontarvi della mia esperienza di genitore adottivo fatta con Ai.Bi – Amici dei Bambini, la mia non è una difesa d’ufficio bensì il racconto di ciò che abbiamo vissuto io, mia moglie e nostra figlia.

In breve nel 2005, dopo una ricerca attraverso il sito della CAI e dei contatti con altri enti, tra cui il CIAI ritenuto da noi altrettanto serio, anche per una questione di date, abbiamo conferito mandato ad Ai.Bi. dopo essere stati informati, con estrema chiarezza e correttezza, del percorso che avremmo dovuto affrontare.

Con Ai.Bi. abbiamo svolto uno stage, con il supporto anche di psicologi, su che cosa avremmo potuto affrontare e, dopo la presentazione dei documenti necessari al Perù, che ha richiesto una serie di integrazioni, richieste direttamente dalle autorità peruviane e, con il supporto sempre attivo di Ai.Bi., nel 2007  finalmente siamo partiti per incontrare nostra figlia. In Perù siamo stati accompagnati, guidati e assistiti da referenti locali dell’ente dall’aeroporto di Lima, all’Istituto dove viveva nostra figlia in un’altra provincia, nella provincia in cui era nata e in fine di nuovo a Lima finché non ci siamo imbarcati per fare ritorno in Italia; assistiti anche in problemi che esulavano dalle loro strette competenze e aggiungo durante la nostra permanenza in Perù, durata circa un mese e mezzo, siamo sempre stati seguiti e se qualche giorno il referente non era con noi ci chiamava a telefono 2 o tre volte al giorno per sapere se andasse tutto bene.

Un volta rientrati, non è finita, al di là degli obblighi ai quali eravamo tenuti, sia noi che l’Ai.Bi., ci siamo trovati l’Associazione sempre vicino e aggiungo, ancora oggi dopo oltre nove anni, se abbiamo qualche necessità sappiamo di avere qualcuno a cui rivolgerci e, fino ad ora, senza alcun costo aggiuntivo.

In fine tengo a dire che a noi, tutta la procedura di adozione, è costata circa € 20.000 di cui, solo meno del 30% è andato all’Ai.Bi., il resto è servito per pagare la documentazione presso il Consolato del Perù, i biglietti aerei nostri (non degli accompagnatori Ai.Bi. che ci hanno seguito nei transfert all’interno del Perù) e il nostro vitto e alloggio. Nei costi di cui si è fatta carico l’associazione c’era pure la traduzione ufficiale e la spedizione dei documenti da noi prodotti per il Perù.

Ho sentito di raccontare la nostra esperienza per la gratitudine che noi proviamo per l’Associazione e perché la nostra esperienza ci porta ad essere sempre disponibili verso le loro iniziative che sono sempre rivolte alla difesa dei minori in difficoltà.

Con stima

Manfredi Torelli