Le storie delle “donne coraggio” della Siria: rinascere dalla terra

Shamsa Razzouk Rashwani ha 48 anni e 6 figli a cui pensare. Khaduj Al-Jerboa, di anni ne ha 57, soffre di malattie croniche e non ha nessuno che si prenda cura di lei. Partecipando al progetto “Adotta a distanza una famiglia siriana” le accompagnerai verso il futuro

Con il progetto di assistenza umanitaria e supporto alle attività agricole,  co-finanziato dai Fondi 8×1000 a gestione statale 2019, Ai.Bi., assieme al suo storico partner locale Kids Paradise, si prende cura in Siria, delle famiglie più vulnerabili, permettendo loro di incrementare la sicurezza alimentare e di produrre autonomamente una propria fonte di reddito.

Beneficiari del progetto sono 400 agricoltori selezionati tra le persone più bisognose, in 9 villaggi rurali della Al Rouj Valley (sub-distretto di Ariha), nel nord del Paese e nei campi profughi e degli insediamenti informali del sub-distretto di Ma’ar Tamsreen, al confine con la Turchia.

Molte sono le storie di disagio e sofferenza incontrate lungo il cammino. Molte le espressioni di speranza colte sul volto di chi è stato scelto per beneficiare di questo progetto. Tra loro anche Shamsa Razzouk Rashwani e Khaduj Al-Jerboa, ascoltiamo la loro testimonianza.

Shamsa Razzouk Rashwani

“Mi chiamo Shamsa Razzouk Rashwani, ho 48 anni, vivo nel villaggio di Beftamon e sono a capo di una famiglia molto povera. Ho 6 figli e ogni giorno soffro per le dure condizioni che la vita ci ha riservato. Grazie a questo progetto, dopo che avrò ricevuto le sementi di grano e il fertilizzante, cercherò di coltivare al meglio la mia terra. Potrò seminare il grano per la stagione in corso e sarò in grado di provvedere ai bisogni primari della vita dei miei figli”.

Khaduj Al-Jerboa

“Sono Khaduj Al-Jerboa, ho 57 anni e provengo dal villaggio di Beftamon. Sono una donna anziana e povera, non ho nessuno che si occupi di me. Soffro di malattie croniche e di pressione alta. Grazie a questo progetto, finalmente sarò autosufficiente e in grado di guadagnare un reddito per coprire i miei bisogni primari e le cure per le mie malattie”.

Adotta a Distanza una famiglia siriana

La rinascita della popolazione siriana riparte anche da qui. Dal conseguire la propria autonomia alimentare. Dal lavoro, dalla possibilità di poter coltivare la terra e produrre grano con cui preparare il pane.

In Siria i due terzi della popolazione vive in povertà e oltre 11 milioni di siriani, di cui il 40% sono bambini, non hanno accesso ai servizi di base e ai beni di prima necessità.

La Siria oggi è un Paese distrutto nelle sue infrastrutture: strade, case, scuole, ospedali e fabbriche. Ai.Bi. assieme al partner locale Kids Paradise porta avanti da anni, attività a sostegno della popolazione più vulnerabile. Aiutaci anche tu, sostieni il progetto: Adotta a Distanza una famiglia siriana, con soli 0,83 centesimi al giorno puoi farlo.