Legittimi, naturali e adottivi: i figli sono tutti uguali e avranno pari diritti

bambiniUn figlio è un figlio. Non importa se è nato all’interno del matrimonio, fuori dal matrimonio, oppure è stato adottato. Non ci sarà più nessuna differenza, da ora in poi.

Sono infatti pronte le norme di attuazione della legge delega 219/2012 approvata dal Parlamento il 28 novembre scorso e pubblicata sulla «Gazzetta Ufficiale» n. 293 del 17 dicembre 2012.  Se ne parlava già da tempo, ma adesso finalmente il testo del decreto legislativo, proposto dal presidente del Consiglio e dai ministri dell’Interno, della Giustizia, del Lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il ministro dell’Economia, sarà esaminato nella prossima seduta del Consiglio dei ministri, prevista per venerdì 12.

Viene introdotto un principio fondamentale, quello di unicità dello stato di figlio, niente più figli e figliastri, figli di serie A e di serie B, il che comporterà modifiche a diversi Codici – civile, penale, di procedura civile e penale – e alle leggi speciali in materia di filiazione dove è ancora presente la distinzione tra figli naturali e legittimi.

Uno dei punti salienti di questa parificazione è senza dubbio quello che riguarda l’asse ereditario. Da ora in avanti i figli nati fuori dal matrimonio, così come quelli adottati, avranno gli stessi identici diritti dei figli che un tempo venivano definiti legittimi.

Nella nuova normativa è prevista anche la sostituzione della nozione di «potestà genitoriale» con quella di «responsabilità genitoriale».  E  contempla espressamente il diritto della prole – nata al di fuori o all’interno di un rapporto matrimoniale – a essere mantenuta, educata, istruita e assistita moralmente dai genitori.

“E’ un passo molto importantespiega il ministro per l’Intergrazione, Cécile Kyenge- verso l’abbattimento di qualsiasi discriminazione nei confronti dei bambini nati fuori dal matrimonio. L’adozione del provvedimento stabilirà che i figli sono tutti uguali di fronte alla legge. Dopo decenni, è un atto di giustizia umana e sociale che noi, come istituzioni, abbiamo il dovere di garantire alle nuove generazioni”.