“Liberate i vaccini dai brevetti per curare, più in fretta, tutto il mondo!”. L’appello di 170 premi Nobel

È la domanda che tutti si pongono: “Perché chi ha scoperto il vaccino anticovid non mette a disposizione di tutta l’umanità questa importante scoperta affinché tutti possano salvarsi?” Ora, finalmente, qualcosa si muove

Qualcuno li chiamava sognatori, altri ingenui, altri ancora persone di buon senso destinate, però, a non essere ascoltate. Ora, tutti coloro (e sono tantissimi) che si stupivano di come i grandi politici non si facessero carico della civile e umana battagli di chiedere la sospensione dei diritti di proprietà intellettuale sui vaccini per il Covid possono schierare dalla propria parte anche l’appello rivolto al Presidente americano Biden da 170 Premi Nobel ed ex capi di stato o di governo, tra cui gli italiani Romano Prodi e Mario Monti.

Liberare i brevetti dei vaccini è una questione di civiltà

Come riporta il quotidiano Domani, la lettera inviata richiama al senso di responsabilità, affinché: “questo momento sia ricordato nella storia come quello in cui abbiamo anteposto la salute di tutti agli interessi di pochi”.
L’allarme lanciato dall’iniziativa coordinata dalla People’s Vaccine Alliance (Pva), infatti, è che al ritmo di produzione attuale il vaccino nei Paesi più poveri non arriverà rima del 2024.
Liberando i brevetti, invece, si potrebbe dare un impulso straordinario alla campagna vaccinale, specie se, come si legge nella lettera, le case farmaceutiche condivideranno anche know-how e tecnologie, mentre investimenti globali coordinati sulla ricerca aumenteranno le capacità produttive e di sviluppo.

Premi Nobel ed ex Capi di Stato uniti per chiedere di liberare i brevetti dei vaccini

Inizialmente la proposta è stata avanzata all’OMC (Organizzazione mondiale del commercio) dai governi di India e Sud Africa. La lettera con le 170 firme (oltre ai già citati Prodi e Monti ci sono anche l’ex Presidente francese Hollande, l’ex primo ministro spagnolo Zapatero, l’ex premier inglese Brown, oltre a Premi Nobel come Gorbaciov e l’economista Stiglitz) punta a dare ulteriore risonanza alla richiesta, chiedendo agli USA di cogliere questa straordinaria opportunità di “mostrare tutta la leadership di cui sono capaci”.