Lotta alla denatalità: aumento assegno unico, contributi per il secondo figlio, giù le tasse per chi assume le mamme

Dal quoziente familiare agli sgravi aziendali per chi assume madri: ecco cosa prevede l’esecutivo per contrastare il crollo demografico in Italia

L’Italia nel 2022 ha registrato un record negativo di nascite: solo 393mila bambini. E i primi 5 mesi del 2023 fanno presagire un ulteriore calo, con solo 148.249 nati.
Di fronte a questo scenario drammatico, il governo ha messo al centro della sua agenda politica il tema della famiglia e della natalità, annunciando alcune misure per sostenere le coppie che decidono di avere figli.

Le misure per contrastare la denatalità

Tra queste, spicca il quoziente familiare (di cui abbiamo giù parlato qui), un sistema di tassazione che tiene conto del reddito complessivo della famiglia e del numero dei suoi componenti, riducendo l’imposta dovuta in base al coefficiente calcolato. Si tratta di una riforma attesa da anni dalle associazioni familiari, che potrebbe incentivare la natalità e ridurre le disuguaglianze tra i nuclei con e senza figli.

Aiuti alle imprese a chi assume mamme

Un’altra misura riguarda gli sgravi fiscali per le imprese che assumono donne con figli, soprattutto se numerosi. L’idea è di ridurre il carico dell’imposta sul reddito delle società (Ires) per le aziende che favoriscono l’occupazione femminile e la conciliazione tra lavoro e famiglia. In questo modo, si vuole contrastare la discriminazione delle madri nel mercato del lavoro e aumentare il loro tasso di partecipazione.

L’assegno unico

Il governo intende anche difendere e potenziare l’assegno unico, una misura introdotta nel marzo 2022 che prevede un sostegno economico mensile alle famiglie con figli a carico, fino a 18 anni o 21 se studenti. L’assegno varia in base al reddito e al numero dei figli. Tuttavia, la misura è stata contestata dalla Commissione europea, che ha aperto una procedura di infrazione contro l’Italia per violazione delle norme sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale. La ministra per la Famiglia Eugenia Roccella ha dichiarato che il governo difenderà l’assegno unico e cercherà di aumentarlo nella prossima Manovra.

Contributi per il secondo figlio

Infine, tra le proposte allo studio del governo c’è anche quella di introdurre dei contributi per il secondo figlio, per incoraggiare le coppie a non fermarsi al primo. Si tratterebbe di una forma di sostegno alla genitorialità che potrebbe avere effetti positivi sulla natalità e sulla crescita demografica del paese.