Mala adozione: ogni giorno una nuova denuncia. “C’è una bambina per voi. Anzi no, non c’è più. Anzi c’è ma in affido”

2mat087Sono tre, e tutte molto gravi, le accuse contenute nella lettera di questa donna, che vive nel Centro Italia e che per ragioni di privacy, chiameremo solo Francesca.Esasperata e amareggiata dai tempi, dai controlli infiniti, dalla burocrazia (problemi che l’accomunano alla maggior parte delle coppie che affrontano l’iter adottivo), mette in luce però degli altri aspetti e punti critici: primo fra tutti, i costi. Poi, l’opacità (se non la malafede) con cui vengono filtrate le informazioni e infine la discriminazione per motivi inaccettabili

L’adozione è roba da ricchi”. “Meglio che i bimbi vadano a persone che non hanno mai avuto problemi di salute”, “I giudici nascondono informazioni sui bambini”, queste le tre pietre dello scandalo.

La nostra storia inizia nell’estate di due anni fa. Diamo la nostra disponibilità al Tribunale dei minorenni, passano pochi mesi e veniamo contattati dai Servizi Sociali. Ci dicono di preparare tutti i documenti in breve tempo e così facciamo.

Cominciano i colloqui con assistenti sociali, psicologi, carabinieri e le visite mediche. Il tutto in circa quattro mesi no stop: ci rivoltano come un calzino.

Dopodiché il silenzio assoluto. Passano sei mesi e arriva una chiamata del giudice: il colloquio sembra procedere bene finché non mi dicono che, per i miei problemi di salute (gravi), avuti in passato (ma del tutto risolti), preferiscono non prenderci in considerazione. Preferiscono dare i bambini a persone che non hanno avuto complicanze mediche. La mia risposta è ferma: “Secondo me, un bimbo sta meglio con una coppia che ha avuto questi problemi proprio perché ha affrontato e superato il peggio e sa come reggere le sfide la vita”. Loro rimangono a bocca aperta, un po’ interdetti, ma comunque andiamo avanti.

Nei mesi successivi ci chiamano per due volte per degli aggiornamenti. La terza chiamata è per un abbinamento, il primo! Considerando che noi abbiamo dato disponibilità per bimbi da 0 a 6 anni e che io ho 40 anni e mio marito 44, ci propongono due ragazzi rispettivamente di 14 e 16 anni. Sinceramente non capisco…

Nel frattempo arriva il decreto d’idoneità per l’adozione internazionale. Iniziamo a girare per i vari enti e vediamo che i prezzi sono molto elevati: roba da ricchi. Noi proprio non ce lo possiamo permettere

Per il momento, riponiamo le nostre speranze nella nazionale.

Arriva un’altra chiamata dal Tribunale: inizialmente, ci convocano per un aggiornamento. Invece, quando arriviamo a parlare con il giudice, ci dice che c’è un abbinamento a una bimba di 7anni, che momentaneamente è in affido in una famiglia, che però sta per riportarla indietro, per motivi che non dipendono né dal carattere né dalla volontà della bambina. La piccola vede i genitori naturali ogni 15giorni con incontri protetti. Il giudice dice che per lei si potrebbe pensare ad un’adozione mite.

Dopo averci pensato una notte, pieni di dubbi ma anche di speranze, mandiamo una mail al giudice dicendo che per noi va bene. Tempo due minuti (esatti) ci arriva la risposta del giudice che dice che si è sbagliato. La bimba non ha 7 anni, ma 8 e alcuni suoi parenti si sono fatti avanti per prenderla in casa con loro.

A quel punto noi ci tiriamo indietro, spiegando che, se ci sono dei parenti che già hanno fatto richiesta di affido, non siamo più disposti ad accogliere la bimba. Il giudice risponde di essere profondamente amareggiato per questa nostra risposta/ripensamento.

Ma i giudici non dovrebbero dire subito tutta la verità ad una coppia che già è abbastanza provata da questo percorso infinito? L’impressione è che tendano a nascondere alcune veritá pur di darli in affido o adozione. Benissimo, ma allora perché tutta questa attesa?

È assurdo pensare che si comportino così per il bene e la tranquillità dei bimbi. Tra l’altro sappiamo per certo di minori vicino al nostro territorio, che sono da tempo in attesa di essere adottati e rimangono sospesi in una nebbia di incertezze.

La stessa in cui lasciano vagare noi… Finirà prima o poi questo vagare a vuoto, senza vedere in che direzione e dove ci porterà?