“Mamma, papà, per Natale mi regalate la pelle bianca?” Il desiderio inconscio di tanti bambini adottati è la denuncia di una piaga sociale non ancora sconfitta

doll-test-italia“Mamma, papà, per Natale mi regalate la pelle bianca?” E’ questa la domanda che tanti bambini di colore che vivono in Italia, inconsciamente o in modo del tutto consapevole, nel profondo del loro cuore vorrebbero rivolgere ai loro genitori. Il problema della percezione negativa che i bambini di colore hanno della loro pelle nei confronti dei coetanei è ancora, purtroppo, di stretta attualità. E riguarda spesso anche i figli adottivi provenienti dai più lontani angoli del mondo. Tanto che una mamma adottiva di Amici dei Bambini ha segnalato alla sede di Ai.Bi. Bolzano un esperimento psicologico che dimostra proprio questo disagio che i piccoli di pelle scura proverebbero ancora oggi, in un’epoca che si vorrebbe multiculturale.

Nel video compare una serie di bambini di colore posti di fronte a due bambolotti del tutto identici, tranne che per il colore della pelle: chiara per l’uno, scura per l’altro. Un adulto pone loro alcune domande, le cui risposte esprimono proprio il forte pregiudizio di cui questi bambini sono vittime. “Quale bambola è buona?” Quella bianca. “Quale è cattiva?” Quella scura. “Quale è bella?” Naturalmente quella bianca. “Perché è bella?” “Perché ha gli occhi celesti”. “E perché quella scura è cattiva?” “Perché è tutta nera nera”.

Si tratta del Doll Test, un esperimento ideato negli Stati Uniti negli anni 40 per testare il grado di emarginazione percepito dai bambini afroamericani causato da pregiudizio, nazione e segregazione razziale. Portato in Italia, l’esperimento non ha dato risultati molto diversi.

Il video rappresenta di certo un segnale di allarme e la denuncia di come, in questo momento storico, l’intolleranza verso il diverso stia raggiungendo punte preoccupanti, mentre la risposta sociale a sostegno delle campagne contro il razzismo tarda ad arrivare. Non mancano le segnalazioni di spiacevoli fenomeni di intolleranza nei confronti dei bambini adottati anche nelle aule scolastiche e gli interventi di prevenzione di questo fenomeno tardano a dare i propri frutti.

Ecco perché tutta la società si dovrebbe impegnare affinché, per Natale, i bambini di colore  desiderino regali “normali” e non la pelle chiara. Il colore della pelle non può essere un regalo: è una caratteristica personale che ci rende diversi nella nostra uguaglianza e fratellanza di esseri umani. Ma purtroppo, come diceva Albert Einstein, “è più facile spezzare un atomo che un pregiudizio”.