Mantova. Solo 13 minori stranieri adottati nel 2015: un’altra piccola finestra aperta nel silenzio della Cai

bambiniAdozioneA livello nazionale i dati sulle adozioni internazionali realizzate in Italia nel 2014 sono ancora un mistero, nonostante anche il 2015 stia ormai volgendo al termine. Effetto del silenzio nel quale, inspiegabilmente, la Commissione Adozioni Internazionale ha deciso di tenere le cifre relative al numero di minori stranieri accolti da famiglie italiane nel 2014. Con buona pace del principio di trasparenza che comporterebbe la pubblicazione, da parte della nostra Autorità Centrale, del rapporto statistico sulle adozioni internazionali realizzate ogni anno nei primi mesi dell’anno successivo. Per fortuna, a fare almeno parzialmente luce tra le tenebre in cui vengono tenuti questi dati, ci sono alcuni enti locali che decidono di aprire delle finestre sulla realtà. Al momento, quindi, dobbiamo accontentarci di queste iniziative per poterci fare una pur vaga idea dell’attuale andamento delle adozioni internazionali nel nostro Paese.

L’ultimo territorio da cui sono trapelate informazioni in materia è la provincia di Mantova. Il Centro Adozioni dell’Asl locale ha fatto sapere infatti che, nei primi 9 mesi del 2015, i bambini stranieri adottati sono stati soltanto 13. “E prevedo che non andremo molto più in su”, annuncia Roberta Gonnelli, psicologa del Centro e del Consultorio Asl di Mantova. Il rischio concreto, quindi, è quello di peggiorare il record negativo del 2005, quando i minori stranieri accolti in adozione da famiglie mantovane furono solo 15.

Nei 10 anni intercorsi tra questi due picchi negativi, l’andamento delle adozioni internazionali nel Mantovano ha seguito il trend nazionale. Un incremento dal 2006 al 2010: 21 nel 2006, 45 nel 2007, 33 nel 2008, 46 nel 2009, 50 nel 2010. Poi il declino, sempre più rapido: 43 nel 2011, 23 nel 2012, 22 nel 2014 e, al momento, 13 nel 2015.

“Riteniamo che il crollo avvenuto negli ultimi 3 anni – spiega Gonnelli – sia dovuto a più fattori. La crisi innanzitutto, ma anche un mutato quadro del sistema di adozioni che ha registrato, sul piano internazionale, un rallentamento significativo. Forse sta iniziando a giocare un ruolo anche l’introduzione recente della fecondazione eterologa. Non solo crisi economica e precarietà del lavoro, quindi: un’analisi in linea con quella che spiega il crollo delle adozioni internazionali a livello nazionale.

I dati pubblicati dall’Asl di Mantova confermano quindi la crisi dell’accoglienza adottiva di minori stranieri già dimostrata, relativamente al 2014, dalle cifre diffuse mesi fa dall’Asl di Brescia e dalla Provincia di Parma. Altre due iniziative a livello locale che in parte sopperiscono al silenzio in materia da parte della Cai. Relativamente al 2014, Brescia faceva registrare un crollo del 46% rispetto al 2013 (da 55 a 30 minori adottati) e di più del 50% rispetto al 2010, quando i bambini accolti furono 67. Simile la situazione anche nel Parmense, dove il numero di minori stranieri adottati era calato dai 17 del 2013 ai 10 del 2014, per un -41%.

 

Fonte: Gazzetta di Mantova