Maria Elena Boschi è ancora Presidente della CAI? Migliaia di famiglie confidavano in lei per sentirsi meno abbandonate

BoschiRacconti del motivo della mancata convocazione della Commissione a settembre, racconti della gestione quotidiana di CAI, racconti delle Sue iniziative, racconti dei rimborsi che latitano dal 2011, racconti, racconti, racconti”.  E ancora:  “Si rende conto che è importante, vero? Che questa non è polemica? Che non è una provocazione? Spieghi cosa è andato storto e cosa per il verso giusto”.

E aggiunge “Provi a farmi (farci) capire, ne abbiamo bisogno oltre che un certo diritto. Il diritto di chi vive quotidianamente l’esperienza Adottiva, che sia di attesa o di vita vissuta.Non può lasciare il Suo incarico senza degnare tutti noi di una spiegazione approfondita, profonda, credibile. Risponda a me cittadino, ai miei figli, a mia moglie, al mio bimbo perduto, alle migliaia di famiglie che confidavano in Lei per ripartire, per rinvigorire speranze, per sentirsi meno abbandonate”.

A parlare con il “cuore in mano” è Fabio Selini papà adottivo che affida ai social network il suo estremo appello ricco di interrogativi e quesiti rivolti a Maria Elena Boschi l’unica che nella sua qualifica di (ex) Presidente della Cai (Commissione adozioni internazionali) può e deve rispondere ai grandi quesiti rimasti in sospeso ormai da anni.

Nella sua lettera aperta Selini chiede  di sapere, a nome di tutte le famiglie adottive e in attesa, se e cosa la Boschi abbia fatto in qualità di Presidente Cai.

Lei ha pure fatto qualcosa in qualità di Presidente CAI, ma di certo a noi comuni mortali non è arrivato nulla. La sensazione, tra l’altro piuttosto sgradevole che mi si è appiccicata addosso, è di una immobilità incomprensibile, di un disinteresse, di una mancata percezioni del ruolo, di un vuoto di fronte alle conseguenze”. 

“Ribadisco, forse non è così – precisa –. Forse Lei si è fatta in quattro ed io (oltre ad altre migliaia di persone, mi pare) non ne siamo a conoscenza. E allora Onorevole Boschi, Le chiedo di prendere carta e penna e raccontare a me e a chi vorrà leggere le sue parole, quali sono le azioni, le motivazioni, le difficoltà, i risultati, i progetti messi in atto durante il suo mandato”. Per poi concludere con un “caldo invito”Se per caso Le riconfermassero la nomina, mi raccomando prenda una bella rincorsa e parta a razzo perché siamo davvero in ritardo, troppo in ritardo. E non ce lo possiamo proprio permettere”.