Marocco. Emergenza terremoto. I primi interventi di Ai.Bi. sul territorio

Grazie alla presenza nel Paese fin dal 1992, lo staff di Ai.Bi. in Marocco ha potuto organizzare un primo intervento di emergenza per portare aiuti alla popolazione colpita dal terremoto nella regione di Chichaua, a circa 70 km da Marrakech

È passata meno di una settimana dal sisma che ha colpito il Marocco e, come purtroppo sempre capita con eventi di questo tipo (specie se in Paesi non “da prima pagina”), la notizia è già passata in secondo piano, se non quasi dimenticata da tanti organi di stampa. Un esempio spicciolo, per rendere l’idea: nel momento in cui scriviamo questa news (che non sarà necessariamente il momento in cui ciascuno la leggerà…) sulla Home Page del Corriere della Sera, per citare il principale quotidiano italiano, la parola “Marocco” non compare, nemmeno nell’ultima riga dell’ultima news.

Marocco. Orfani dichiarati “pupilli della nazione”

Ciò non toglie che l’emergenza in Marocco prosegua e che i bisogni, con il passare del tempo, si facciano ancora più pressanti. Anche perché di ulteriori aperture agli aiuti offerti dai Paesi stranieri non ce ne sono stati e diventa anche difficile riuscire ad avere notizie aggiornate e verificate.
Anche il conteggio dei morti non è stato aggiornato e rimane intorno alle 3000 vittime, mentre un “numero” è stato dato dal Re del Marocco Mohammed VI, che ha promesso un aiuto economico e una alloggio agli abitanti delle oltre 50.000 case che il sisma ha distrutto o danneggiato.
L’altra decisione presa da Mohammed IV è stata quella di dichiarare “pupilli della Nazione” tutti i bambini che sono rimasti orfani a causa del terremoto, stabilendo che sarà lo Stato a porsi come una sorta di “tutore legale” per tutti i minori rimasti senza genitori.

L’intervento di Ai.Bi. in Marocco per l’emergenza terremoto

In questo contesto, la macchina organizzativa di Ai.Bi. ha continuato a lavorare e, grazie anche al sostegno dei tanti che hanno aderito alla campagna di emergenza, è stata in grado di organizzare una prima missione di soccorso.
Vista la “non apertura” del Paese agli aiuti che arrivano da fuori, l’iniziativa è possibile grazie al fatto che Ai.Bi. è presente in Marocco fin dal 1992 e ha in loco un proprio staff, oltre a partner con i quali porta avanti i progetti di Cooperazione Internazionale e di Adozione a Distanza.
Nei prossimi giorni, quindi, grazie a un rapid need assesment fornitoci dal partner Widad, verrà effettuato un primissimo intervento di emergenza a favore delle popolazioni della regione di Chichaua, che si trova 70 km circa a sud ovest di Marrakesh, dove si procederà alla distribuzione di kit iginico-sanitari,beni di prima necessità e cibo, prima di tutto per neonati e bambini.
A questa prima azione ne seguiranno altre nei giorni successivi: per questo è ancora e più che mai importante ogni più piccolo contributo, che ciascuno può dare attraverso la pagina della raccolta fondi per l’emergenza terremoto in Marocco.
Grazie a tutti per quanto avete fatto e per quanto continuerete a fare.