Marocco. Può nascere un sogno in un orfanotrofio? La storia di Badr

Ecco come può cambiare il destino di un ragazzo vittima di abbandono se accolto e seguito da operatori preparati e validi, a loro volta sostenuti dal progetto “Sostieni a distanza i bambini di un orfanotrofio”. Leggi la testimonianza

Nato e cresciuto in un quartiere popolare del Marocco, dove povertà e conflitti dominano la vita quotidiana, Badr ha trovato una nuova speranza all’interno di un orfanotrofio. Accolto nel centro nel 2016, ha avuto la possibilità di studiare, di coltivare le sue passioni e di immaginare un futuro diverso. Oggi, grazie al progetto di Ai.Bi., Adotta a distanza i bambini di un orfanotrofio, Badr è determinato a diventare un ingegnere e a dimostrare ai suoi fratelli che, con impegno e determinazione, si può uscire da condizioni difficili e realizzare i propri sogni.

La testimonianza

Mi chiamo Badr, ho 16 anni e attualmente frequento il secondo anno di scuola secondaria. La mia vita ha preso una svolta significativa il 25 ottobre 2016, quando sono stato accolto nell’orfanotrofio APA. Fino a quel momento vivevo in condizioni di estrema povertà con la mia famiglia in un quartiere popolare, un ambiente difficile, segnato da continue tensioni e litigi. Le strade del mio quartiere conoscono solo discussioni e conflitti, giorno e notte. È un luogo spaventoso e a volte opprimente, e per questo motivo ho sempre odiato viverci.

Un rifugio sicuro

Il centro che mi ha accolto è stato un rifugio sicuro, un’oasi di pace rispetto alla confusione quotidiana a cui ero abituato. Qui ho trovato stabilità, sicurezza e tranquillità, qualità che a casa mi erano sempre mancate. Anche se stare lontano dalla mia famiglia non è facile, ho imparato a considerare il centro come una seconda casa. Mi offre il conforto necessario per concentrarmi sui miei studi e sulle mie passioni, senza le distrazioni e le tensioni del mio quartiere.

Il percorso scolastico

La scuola è diventata una parte importante della mia vita. Ho fatto molti amici, che hanno contribuito a rendere le mie giornate più piacevoli e meno pesanti. Una delle mie passioni è il basket: giocare mi permette di scaricare lo stress accumulato e di condividere momenti di gioia e aggregazione con i miei amici.

La distanza dalla famiglia

Mio padre lavora come guardiano notturno nelle strade secondarie del nostro quartiere. Il suo lavoro è faticoso e pericoloso, ma lo fa per sostenere la nostra famiglia. Mia madre lavora nei bar, affrontando lunghi turni per darci il meglio che può. Ho fratelli e sorelle che vivono ancora con i miei genitori, e nonostante la distanza, siamo uniti e ci sosteniamo a vicenda.
La lontananza dalla mia famiglia non è facile, ma sono consapevole che è una scelta necessaria per il nostro bene. Al centro trovo una serenità che mi aiuta a rimanere concentrato sui miei obiettivi. Gli insegnanti e il personale sono sempre disponibili e premurosi, pronti ad aiutarmi in ogni momento. La loro vicinanza mi dà speranza per il futuro.
Ogni mattina mi alzo con la determinazione di superare gli ostacoli che mi si presentano. Quando mi alleno a basket, sento che la mia mente e il mio corpo si ricaricano, preparandomi a dare il massimo durante le lezioni. A scuola partecipo attivamente e mi impegno al massimo, soprattutto nelle lezioni di matematica e scienze, che sono le mie preferite. Queste materie stimolano la mia mente, aiutandomi a sviluppare logica e creatività.

Il tempo libero in biblioteca

Dopo le lezioni, trascorro il mio tempo libero nella biblioteca del centro. Amo leggere: i libri mi offrono l’opportunità di viaggiare in mondi diversi, lontani dalle preoccupazioni quotidiane. Spesso scrivo nel mio diario, dove annoto i miei pensieri, sogni e aspirazioni. Nonostante le difficoltà, rimango convinto che con impegno e costanza posso raggiungere i miei obiettivi. L’istruzione, ne sono certo, è la chiave per spezzare il ciclo di povertà che ci ha intrappolati per generazioni e garantire un futuro migliore alla mia famiglia.

Il sogno di diventare ingegnere

Il mio sogno è diventare ingegnere. Voglio aiutare la mia famiglia a uscire dalla povertà e, se possibile, contribuire a migliorare il nostro quartiere. Voglio essere un esempio per i miei fratelli e sorelle, dimostrando loro che, nonostante le avversità, è possibile realizzare i propri sogni. Non voglio che restino intrappolati nelle stesse difficoltà che abbiamo vissuto. Per questo, lavoro sodo ogni giorno. Voglio essere un esempio anche per gli altri giovani del mio quartiere, per fargli capire che con la perseveranza e il duro lavoro si può andare avanti.
Grazie al progetto di Ai.Bi., Adotta a distanza i bambini di un orfanotrofio, ho trovato il sostegno di cui avevo bisogno. Questo progetto non solo mi permette di sognare un futuro diverso, ma mi dà anche le risorse per lavorare affinché questo sogno diventi realtà. La mia speranza è che, con il giusto supporto, io possa dimostrare che anche chi parte da condizioni difficili può riuscire a realizzare i propri sogni.

L’attesa di Walid e Rayane

Negli orfanotrofi in WalidRayane stanno ancora aspettando qualcuno che possa accompagnarli nel loro cammino di speranza e di emancipazione attraverso un’Adozione a Distanza.
Leggi la storia di Walid e quella di Rayane.

Un’Adozione a Distanza per i bambini degli orfanotrofi in Marocco

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