Marocco: sul Report Alternativo di Ginevra c’è la firma di Ai.Bi.

s800sostegno maroccoSi è svolta lunedì 3 febbraio, presso la sede del Comitato dei Diritti dell’infanzia di Ginevra, la pre-sessione di analisi del Rapporto Alternativo sull’Infanzia, presentato da un gruppo di associazioni della società civile marocchina, compresa Ai.Bi. Marocco.

Il Marocco, avendo ratificato la Convenzione Onu sui Diritti del Fanciullo del 1989 è tenuto ogni anno a presentare un Rapporto sulla situazione dell’infanzia nel paese, che metta in evidenza le politiche e le azioni attuate a favore della protezione dell’infanzia. Le associazioni della società civile hanno inoltre il diritto di dare seguito al Rapporto governativo, attraverso un Rapporto Alternativo che invece faccia emergere i punti di vista di coloro che lavorano sul campo e direttamente a contatto con l’infanzia marocchina, soprattutto quella più vulnerabile.

Il Marocco ha presentato il 30 maggio 2012 il 3° e 4° Rapporto, con enorme ritardo. Di conseguenza le associazioni locali marocchine hanno deciso di presentare alla fine dell’anno 2013 il loro Rapporto Alternativo. E non c’è tempo, l’infanzia marocchina, soprattutto quella più vulnerabile – fatta di bambini di strada, minori senza protezione familiare, giovani migranti – ha bisogno di noi adesso!

Alla sottoscrizione del Rapporto Alternativo hanno partecipato 10 Organizzazioni non governative, tra cui Amici dei Bambini, attive da anni nella protezione dei diritti dei minori e membri di diversi collettivi associativi che già lavorano per sensibilizzare il governo locale, affinché migliori le politiche di protezione dell’infanzia.

Ai.Bi. e Osraty sono state le 2 associazioni incaricate di elaborare il Rapporto Alternativo e di mettere insieme i vari apporti delle altre Ong. In particolare, hanno concentrato la loro attenzione sul tema della kafala, i vuoti che l’attuale legge presenta, la discriminazione che quei vuoti comportano. Ma sono stati considerati anche i temi della scolarizzazione dei minori, della mancanza di educatori specializzati nella presa in carico di bambini con disabilità negli orfanotrofi, la necessità di introdurre le “famiglie d’affido” come ulteriore alternativa all’istituzionalizzazione.

Il Rapporto Alternativo era stato presentato il 9 gennaio scorso, mentre il 3 febbraio, 2 rappresentanti scelte tra le associazioni firmatarie hanno partecipato alla pre-sessione, insieme a una delegazione di delegati di Unicef Marocco. Obiettivo della riunione è di aiutare il Comitato dei Diritti dell’infanzia di Ginevra a identificare i problemi principali che dovranno poi essere affrontati con il governo. Il Comitato si attende dalle Ong una serie di informazioni in merito al monitoraggio delle osservazioni finali emesse precedentemente sulla situazione dei diritti dei minori nel paese, oltre che sulle nuove sfide.