Scuola. Via alla maturità. Ma dal prossimo anno si cambia. E stop ai cellulari anche alle superiori

Dal 2026 cambieranno le regole del colloquio per l’Esame di Stato. Ma già all’inizio del prossimo anno arriva la novità dello stop ai cellulari anche per gli studenti oltre i 14 anni. Obiettivo: proteggere salute mentale e rendimento

Mentre prende il via la maturità 2025, con la prima prova scritta prevista per mercoledì 18 giugno, si delinea un cambiamento profondo nel mondo della scuola italiana.

La scuola che cambia

L’esame di Stato di quest’anno, che coinvolge 524.415 studenti (di cui oltre 268mila provenienti dai licei), sarà infatti l’ultimo con l’attuale impostazione, almeno per quanto riguarda l’orale.
Dal 2026, infatti, cambieranno le regole del colloquio, che diventerà più multidisciplinare, orientato alla maturazione personale e alla valorizzazione di esperienze come PCTO (ex alternanza scuola lavoro), educazione civica e orientamento.
Un cambiamento culturale che va di pari passo con un’altra importante novità: lo stop definitivo all’uso dei cellulari a scuola anche per gli studenti delle superiori. Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha firmato una nuova circolare che estende già da ora il divieto di utilizzare il telefonino durante tutto l’orario scolastico anche nelle scuole secondarie di secondo grado. Dal 2026, come già anticipato dal ministero, il provvedimento sarà pienamente strutturale e sistematico in tutti gli istituti superiori.

L’indagine

La decisione si basa su dati allarmanti: secondo un’indagine condotta dallo psichiatra Sergio De Filippis, e riportata da Ansa, su oltre 2.000 studenti, il 43% dei ragazzi tra i 12 e i 17 anni utilizza lo smartphone per più di cinque ore al giorno, con conseguenze dirette su rendimento scolastico, sonno e benessere psicologico. Il 33% lamenta insonnia, il 58% segnala episodi frequenti di ansia, e il 43% ammette una vera e propria dipendenza.
La circolare vieta l’uso dei cellulari durante le lezioni e nelle ore scolastiche, fatta eccezione per specifici casi previsti dai piani educativi personalizzati (alunni con disabilità o DSA) o per usi didattici legati a progetti formativi ben definiti. Le scuole potranno stabilire sanzioni per i trasgressori, ma il ministero invita anche a promuovere un’educazione digitale consapevole, legata anche ai rischi e alle opportunità dell’intelligenza artificiale.
Il Codacons ha espresso subito il proprio appoggio alla circolare, definendola “una misura utile e necessaria”. Anche la comunità scientifica sottolinea l’importanza del provvedimento come risposta a una fragilità giovanile crescente, fatta di connessioni continue ma relazioni deboli. L’anno scolastico 2025 / 2026 segna così l’inizio di una doppia svolta per la scuola italiana: una maturità che cambia volto e una didattica che riscopre l’attenzione, la relazione e la presenza reale.