Messico, Raul Martinez: “Tremila minori per le strade, il loro vero futuro? L’adozione internazionale”

Siamo in Messico, nello stato di Jalisco. La terra dei due, tremila minori che, si stima, vivono lontani dalla famiglia, per strada, o in situazione di abbandono. Lo riferisce Raul Garcìa Martinez, avvocato che negli ultimi anni è stato impegnato al fianco di Ai.Bi. nella difesa del diritto dei minori a vivere in una famiglia. In occasione del suo viaggio in Italia lo abbiamo intervistato.

«Le autorità di governo sono coscienti dell’importanza della famiglia in special modo nell’ambito dei diritti dell’infanzia» ha dichiarato l’avvocato Martinez. «La Commissione per i diritti umani dello Stato di Jalisco, in particolare il presidente Felipe De Jesùs Àlvarez de Cibrian, si è pronunciata con preoccupazione affinché ogni bambino istituzionalizzato e privo di legami familiari possa avere una famiglia».

Il Messico ha recentemente cambiato l’assetto di governo a più livelli, federale, statale, municipale. «Questo fa ben sperare affinché il futuro di quei bambini possa risolversi nell’adozione internazionale – ha dichiarato Martinez, che, al suo ritorno in Messico, sensibilizzerà il mondo politico e la società civile su questo tema -. Considero importante, in particolare, che le nuove autorità acquistino sicurezza sul fatto che si possa far incontrare una famiglia straniera ai bambini abbandonati messicani in stato di adottabilità: infatti moltissimi tra questi bambini oggi sono sfruttati e messi per le strade dall’industria dell’elemosina».

In fatto di adozione internazionale, la problematica peculiare del Messico riguarda la durata delle procedure. Per le ultime coppie adottanti i tempi di attesa si sono fatti più lunghi, tanto da mettere in dubbio la possibilità di continuare a lavorare sul Paese. «Credo che sarebbe opportuno presentare alle autorità nuove proposte che abbiano l’obiettivo di far tornare il tempo complessivo di attesa a un termine limitato».