Messico.Utero in affitto: bloccati 3 bambini

utero in affittoTitolo originale: “Il Messico blocca 3 bimbi”

Una delle tante storie che coinvolge i bambini, al contempo vera e surreale. È quella di David Beard e Nicky Leonard, coppia omosessuale neozelandese, che quattro anni fa si rivolse a un’agenzia statunitense specializzata nel procurare “mamme surrogate” per clienti facoltosi.

La società americana aveva interpellato lo Stato del Tabasco, uno dei più poveri del Messico e l’unico, insieme al Sinaloa, a consentire alle donne disagiate di “affittare” il proprio utero. Lo Stato, infatti, è noto per “ordinare” bimbi a poco prezzo per le cliniche internazionali attive nell’ambito della maternità surrogata. Una dinamica di mercato che fa inorridire.

Dallo scorso dicembre 2015, però, lo Stato del Tabasco ha perso questa sua priorità: il governo, infatti, ha emanato una legge che vieta la pratica agli stranieri.

Nel frattempo cosa è successo all’ ”ordinazione” richiesta da David e Nicky? Quando la nuova normativa era ormai passata, le due donne “scelte” dall’agenzia erano ormai incinte: a marzo, a distanza di pochi giorni sono nati Lanchan e i gemellini Kelly e Blake.

La coppia aveva regolarmente versato le quote richieste dall’agenzia statunitense: “ci era stata garantita la possibilità dell’adozione, per cui abbiamo versato regolarmente le quote”- hanno affermato i due. David e Nicky, infatti, erano stati bloccati con i bimbi in aeroporto dalle autorità messicane.

E mentre le leggi vengono vagliate i bambini restano ostaggio delle assurdità del mercato dei bimbi a pagamento.

 

Fonte: “Avvenire”