Milano. Festa del papà. Asilo nido la abolisce per non discriminare bimbi con due mamme

Festa-del-papàNiente bigliettini di auguri, niente disegnino, canzoncina o poesia da imparare a memoria. Niente con cui si possa celebrare la festa del Papà, perché in un asilo di Milano (quartiere Isola) questo sarà vietato. Perché? Per non discriminare i figli di eventuali coppie ‘arcobaleno’: ovvero i bambini che hanno due mamme.

Nell’istituto comunale, che si trincera dietro ad un ‘no comment’, la ricorrenza del 19 marzo è stata sostituita con una programmazione didattica dedicata alle diverse etnie. A raccontarlo ai giornali i genitori dei bambini che frequentano la scuola, alcuni dei quali nei giorni scorsi hanno protestato.

Sui motivi che hanno portato a questo cambiamento non ci sono al momento versioni ufficiali, anche se molti genitori non sembrano avere dubbi: sarebbe stato deciso per non urtare la sensibilità di alcuni bambini che avrebbero due mamme o due papà.

E a Milano scoppia il caso: secondo alcuni genitori, e diversi politici, la decisione è stata presa perché in quella scuola ci sarebbero bambini che vivono con due mamme o due papà.

– dice un papà – la maestra mi ha appena spiegato che i bambini faranno un biglietto d’auguri con una frase dettata da lei, ma non è la stessa cosa: non capisco perché eliminare una consuetudine che si concretizzava con un gesto d’affetto e restava nel tempo”.

Un asilo comunale elimina la festa del papà per non offendere i genitori gay – ha sottolineato Riccardo De Corato, ex vicesindaco di Milano e capolista di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale alle Comunali 2016 milanesi- : siamo arrivati anche a questo a Milano, dopo che l’amministrazione arancione ha cancellato ‘mamma’ e ‘papà’ per ‘genitore1’ e ‘genitore2’. Non c’è più alcun rispetto per la famiglia: non è certo una novità per il centrosinistra, sia a livello nazionale che locale, ma non ci arrendiamo, non lo accettiamo“.

L’assessorato ha precisato che è stata una scelta autonoma delle educatrici, ma la scuola è comunale, non è accettabile che ognuno faccia quello che gli pare – conclude De Corato -. Se la linea del Comune è quella di far fare a ogni educatrice quello che vuole, allora prepariamoci all’anarchia di ogni singola maestra. Palazzo Marino non può lavarsene le mani così, presenterò un’interrogazione“.

Fonte: ILSecoloXIX