Milano. Sarà adottato il bambino nato dalla coppia dell’acido. Il Pm “Solo in un’altra famiglia potrà vivere la sua vita libero”

coppia acidoUn’altra famiglia amerà, crescerà e si prenderà cura di Achille, il figlio, nato poco più di un anno fa a ferragosto, di Alex Boettcher e Martina Levato, i due giovani milanesi noti come la ’coppia dell’acido’. Il futuro del piccolo era nelle mani del Tribunale dei Minori che ha accolto la richiesta del pubblico ministero Annamaria Fiorillo e ha deciso per la “sospensione della responsabilità genitoriale” del broker di origini tedesche e della studentessa della Bocconi.

Il bambino, che si trova in una casa famiglia in Lombardia, e che dalla sua nascita ha incontrato i genitori alla presenza di psicologi e assistenti sociali, non potrà, dunque,  avere alcun tipo di contatto con la sua famiglia naturale. 

Secondo il Tribunale, “deve essere data la possibilità al piccolo di vivere la sua vita libero da così pesanti ipoteche, lontano da genitori e nonni”: da qui la decisione di darlo in adozione in modo da lasciarsi alle spalle ogni legame con questo passato torbido. Il bambino va subito allontanato, altrimenti si troverebbe “a subire traumatismi, lutti non elaborati, segreti, non detti”.

Solo così si recide ogni rapporto con una coppia che ha vissuto dentro una “tensione perversa”, una relazione “distruttiva”, tra pulsioni di sopraffazione e dominio. All’interno di questa coppia, la donna che aveva tradito il proprio uomo doveva espiare le proprie colpe punendo i suoi ex amanti “per essere degna di avere un figlio” da lui: così hanno concepito un bambino nell’intervallo tra due aggressioni con l’acido, che hanno sfigurato due ragazzi. Non è stata dunque una coincidenza di tempo, in qualche modo casuale, ma la donna ha subordinato il suo progetto di diventare madre al programma criminale”, senza curarsi delle conseguenze, di un possibile arresto, dei pericoli anche per il piccolo, che portava già con sé mentre con Boettcher si appostava nelle notti di Milano per “colpire i suoi obiettivi”.

Ecco, è a partire da quell’orrore originario che i giudici del Tribunale per i minorenni sviluppano la sentenza: il bambino della coppia dell’acido dovrà essere dato in adozione a una famiglia estranea, i nonni non sono in alcun modo adeguati a prendersene cura, e va così immediatamente sospeso ogni rapporto dell’intera cerchia familiare con il piccolo.

Il pubblico ministero Fiorillo aveva chiesto questa soluzione d’urgenza già l’anno scorso, a pochi giorni dalla nascita. C’è voluto invece oltre un anno di approfondimenti per arrivare, alla fine, allo stesso risultato: oggi però sostenuto da una corposa perizia. Pagine che raccontano di due ragazzi (lei ha una condanna totale a 30 anni, lui oltre 40 — non ancora definitive) che non hanno mai mostrato alcun vero senso di colpa, senza alcuna capacità critica di rileggere il proprio passato.