Minori non accompagnati, senza associazioni non ci sarà mai accoglienza giusta

misnaL’accoglienza giusta per i migranti che giungono sulle coste italiane passa per il lavoro delle associazioni. Lo ha detto l’Organizzazione internazionale per le migrazioni che ha invitato a creare dei tavoli di concertazione locale con Regioni, prefetture e organizzazioni non governative che si occupano di tutela dei migranti. L’obiettivo è quello di snellire le procedure di richiesta di asilo e di evitare che le persone restino bloccate per mesi nei centri di accoglienza. La misura è già allo studio del governo, mal’Oim ha recentemente chiesto con forza di accelerare i tempi, constatate le drammatiche condizioni in cui vengono ospitati i migranti e in particolari i minori.

La situazione appare particolarmente grave per questi ultimi, che rappresentano il 20% del totale degli arrivi. Circa i due terzi di questi sono minori non accompagnati, una presenza ormai costante negli sbarchi. Si tratta principalmente di ragazzi eritrei, ma non mancano anche siriani, somali ed egiziani.

Attualmente sono 400 i minori stranieri non accompagnati ospitati nella sola provincia di Siracura – zona di approdo delle navi dell’operazione Mare Nostrum – in strutture non idonee e in condizioni igieniche pessime, anche con gravi rischi per la loro sicurezza.

La quasi totalità dei 400 minori giunti nel siracusano è lì da più di 2 settimane, ma non mancano casi limite di ragazzi che da mesi aspettano di essere trasferiti. Le attese interminabili non permettono di creare un rapporto di fiducia con questi giovanissimi, soprattutto con quelli che avrebbero la possibilità di richiedere e ottenere la riunificazione familiare con parenti che vivono in Italia o in altri Paesi europei. Le procedure richiedono tempi troppo lunghi: così i minori perdono fiducia e scelgono la via della fuga, preferendo continuare il viaggio affidandosi di nuovo ai trafficanti. Basti pensare che degli 800 Misna arrivati dal 9 al 14 aprile, ben 500 sono scappati.

La situazione dei Misna è sintomatica di come l’Italia sia cronicamente impreparata a gestire l’accoglienza, in particolare dei più vulnerabili come appunto i minori. Il sistema dell’ospitalità nei centri di accoglienza pare senza soluzioni, e non solo in Sicilia. Non esiste un sistema che consenta di verificare la disponibilità di posti delle comunità sparse sul territorio nazionale. E la copertura finanziaria di 40 milioni di euro, prevista dal governo Letta, è ancora bloccata.

In tutto ciò, tra l’altro, persiste un grave paradosso. A fronte di strutture di emergenza perennemente al collasso e in condizioni inaccettabili, ci sono molte associazioni, tra cui Amici dei Bambini, pronte a intervenire per fare fronte alle necessità dei minori non accompagnati. Ai.Bi., da parte sua, oltre ad avere inaugurato mesi fa un’apposita struttura di accoglienza, Casa Mosè, è ogni giorno in prima linea nell’assistenza ai migranti e nella ricerca di famiglie disponibili ad accogliere in affido temporaneo uno di questi minori. Fino a oggi, 1.200 famiglie hanno già risposto a questo appello: ma ne servono molte altre per garantire l’accoglienza giusta a misura di bambino.

 

Fonte: Redattore sociale